Modena, 28 luglio 2012 - «SONO SERENO». Lo mette subito in chiaro mentre si dirige verso il palco della festa ‘ReagiAmo’ a Carpi organizzata tra gli altri dal Pd per raccogliere fondi. La richiesta di rinvio a giudizio non ha fatto tentennare il presidente della Regione Vasco Errani nonostante l’invito a dimettersi arrivato da Lega e Movimento 5 stelle. «Sono qui, lavoro e continuerò a lavorare per la mia gente con grande tranquillità. So di essere innocente, ho fiducia nella giustizia». E gli sfollati, ancora in attesa di soldi e risposte, hanno ancora fiducia in lui dopo la bufera? C’è chi, tra la folla, ha pronta una risposta diplomatica: «Errani è comunque il commissario straordinario. Se dovesse fare un passo indietro rispetto a questo ruolo forse si potrebbe bloccare tutto», dice Annamaria Righi. Insomma, il pensiero di ricominciare daccapo fa mandare giù anche questa spinosa inchiesta. L’impressione è che nelle zone terremotate il giudizio di Errani verrà dato più che sul fascicolo sugli aiuti che riuscirà a ottenere dal governo. La paura di lentezze burocratiche dopo quella delle scosse è la più forte. «Per ora le istituzioni si stanno muovendo bene», dice Francesco Lioce. Certo, per ora. E dopo cosa succederà?

Domanda che giriamo a Errani: «Dal Governo vedo la dovuta sollecitudine. L’obiettivo è che già agli inizi del 2013 possa esserci la liquidità necessaria per iniziare la ricostruzione». Come? Lo dice dopo sul palco davanti alla gente: «Non faremo mai le new-town, vogliamo ricostruire subito i nostri centri storici». Ripete poi di essere contrario alla no tax area e fissa scadenze: chiudere i campi entro l’autunno. Inoltre, «se l’emendamento con i sei miliardi viene approvato i conti nelle banche per i lavori la gente potrà aprirli dal primo gennaio 2013». Ma c’è qualcosa che inizia subito. «Abbiamo dato priorità alle scuole, lunedì ci sarà il bando per iniziare a ricostruirle». Ma a molti cittadini forse quello che preme di più è la questione casa. «Sullo sfitto e l’invenduto ci stiamo muovendo con i proprietari e come ultima possibilità è sì contemplata la requisizione degli alloggi per causa di forza maggiore ma è una opzione che né io né i sindaci ci auguriamo». Mercoledì prossimo ci sarà un breafing coi primi cittadini dove saranno spiegate nel dettaglio le procedure. «Ci sono tutti gli elementi per dire che il nostro obiettivo, che era quello di non separare la fase dell’emergenza da quella della ricostruzione è alla nostra portata».
 

di Marcello Marchesini