Modena, 10 agosto 2012 - Tante e diverse le voci che si sono alzate a favore della marocchina picchiata violentemente dal padre al Grandemilia perchè rifiutava il velo. “Il pestaggio a sangue da parte del padre di una ragazza islamica, colpevole soltanto di non indossare il velo e di vivere all’occidentale, è un fatto aberrante”. Lo affermato in una nota Isabella Bertolini (Pdl), presidente dell’associazione Valori e libertà.

“Esprimo la mia più totale solidarietà alla giovane marocchina picchiata dal padre nel modenese perché si era opposta al velo e al matrimonio combinato”. Lo ha affermato in una nota il ministro dell`Integrazione Andrea Riccardi, che ha aggiunto: “Le tradizioni sono importanti, ma non possono mai essere imposte in violazione della legge italiana e, tanto meno, con la violenza. La giustizia farà il proprio corso, ma anche la politica deve fare di più. Bisogna ribadire che il rispetto delle regole e dei diritti inviolabili della persona sono la precondizione necessaria per l`integrazione”. Riccardi ha concluso: “Voglio rivolgere un pensiero particolare a quelle donne immigrate che sono ancora vittime di soprusi e maltrattamenti, in casa e fuori di casa”.

“Questo è solo l`ennesimo episodio di violenza estremista che questo Paese vede ai danni di giovani della seconda generazione immigrata colpevoli solo di voler vivere libere e di non voler sottostare ai dettami di un talebanismo odioso che in molti ancora definiscono multiculturalismo. Segno, anche se qualcuno ancora minimizza non sapendo minimamente quel che dice, che l`avanzata dell`estremismo nel Paese è più galoppante che mai e parte dal Nord”. Lo afferma in una nota Souad Sbai (Pdl), presidente di Acmid Donna.

“Il numero verde 'Mai Più Sola' di Acmid Donna registra ormai sempre più segnalazioni; l`estate, poi, segna sempre un aumento esponenziale di violenze e di soprusi ai danni di giovani donne immigrate o, come in questo caso, della seconda generazione. L`unico rimedio - dice Sbai - è concedere la cittadinanza dopo un ciclo di studi alle seconde generazioni e punire, oltre che con la detenzione, anche con l`immediato rimpatrio coloro che si macchiano di reati del genere. Non a caso, peraltro, - nota Sbai - la vicenda si svolge, secondo i media, a Brescello, dove la povera Rachida venne uccisa a martellate dal marito perché avvicinatasi al cristianesimo e a lei poco tempo fa è stato inaugurato un parco. Se andiamo avanti di questo passo - conclude -la parte integralista delle comunità prenderà il sopravvento su quella moderata, imponendo alle donne il ritorno al Medioevo, come peraltro vediamo laddove l`estremismo ha preso il potere nel mondo”.

"Non ci possono essere comprensioni o compromessi di fronte alla violenza di un padre contro la propria figlia, e non si può accampare a giustificazione alcuna tradizione pseudoreligiosa”. Lo afferma in una nota l`europarlamentare Debora Serracchiani (Pd), commentando il fatto di violenza avvenuto.

“Abbiamo più volte ribadito che l`immigrazione è una realtà dei nostri tempi - osserva Serracchiani - e che gli immigrati sono una risorsa per il Paese, ma il diritto all`inviolabilità della persona, la libertà di pensiero, di coscienza e di religione sono garantiti dalla legge italiana e sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che vale per tutte le persone che vivono sul territorio dell’Unione. E al di là delle leggi scritte al complesso della società italiana ripugnano intimamente episodi come quello di Modena”.

Secondo l`esponente democratica “assieme alla necessaria repressione di ogni atto di sopraffazione personale, è indispensabile che le politiche dell`accoglienza siano rese più efficaci con un`informazione capillare, con un maggiore sostegno ai soggetti più deboli come le donne, e favorendo l`apertura delle comunità e delle famiglie immigrate”.