Modena, 12 agosto 2012 - AL RITORNO dalle vacanze i modenesi avranno una brutta sorpresa: le strade della città saranno (quasi) completamente dipinte con strisce blu: sono i parcheggi a pagamento gestiti da una società privata. Una anomalia rispetto ad altre città emiliane. Un colore che pesa sul portafoglio da 50 a 200 euro l’anno (abbonamento annuale per i residenti delle varie zone).

TANTO basta per scatenare la ‘rivolta d’agosto’ della quasi totalità dei cittadini (commercianti, residenti o visitatori). E molti parcometri sono già stati danneggiati. Anche perché si è messo mano al portafoglio non per rifare scuole o strade, ma per ‘ripagare’ il Novi Park, mega parcheggione alle porte del centro costruito e gestito — come tutta la sosta in città per i prossimi 40 anni — da Modena Parcheggi, società privata che ha sborsato milioni di euro e che deve rientrare dell’investimento.

Modena è l’ultima tra le città dell’Emilia ad affidare ai privati un grande parcheggio (Ferrara, Parma, Reggio e Bologna lo hanno fatto da tempo), ma ciò non ha quietato gli animi. Mal comune non è mezzo gaudio. Anche perché questa situazione mette in evidenza l’impotenza delle amministrazioni, impoverite dalle minori entrate e dal patto di stabilità che impedisce di spendere persino i soldi che ci sono. Quindi, ben venga il privato, che fa ma pure chiede e che, ovviamente, introita i nostri soldi senza che alla comunità, come ai bei tempi, torni qualcosa in termini diretti di opere pubbliche.

E’ auspicabile almeno che il Comune faccia da ‘arbitro’ nel contenzioso tra chi deve risparmiare e non arriva a fine mese (cittadino) e chi fa infrastrutture e giustamente guadagna. Senza esagerare. Anche nella rossa Emilia le cose sono cambiate: gratis non si avrà più nulla, neppure un pezzetto di strada sotto casa dove lasciare l’auto. Se non paghi il parchimetro (ammesso che se ne trovi uno ancora funzionante) paghi i ticket e se non paghi il ticket paghi la multa (salata). Oppure vai al parcheggio privato.
 

Barbara Manicardi