Modena, 12 settembre 2012 - Al 31 agosto il 55% degli edifici culturali dell’Emilia Romagna risulta chiuso e non agibile a causa del sisma che li ha colpiti a maggio scorso. Lo ha reso noto la direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Emilia Romagna durante il convegno organizzato oggi al Complesso monumentale del San Michele a Roma sulle attivita’ del Mibac dopo il sisma di maggio 2012.

Nella tabella dei danni al patrimonio culturale risultano 1294 i beni complessivi architettonici danneggiati, molti dei complessi corrispondono a piu’ edifici; al momento infatti i sopralluoghi effettuati prevedono di stimare che gli edifici colpiti sono il 70-100% in piu’ dei complessi segnalati, cioe’ circa 2400-2500 edifici. 564 invece, sono gli edifici di proprieta’ ecclesiastica e di persone giuridiche. E 532 gli edifici danneggiati di proprieta’ pubblica, 197 quelli di proprieta’ privata.

Risultano 3172 le segnalazioni e le attivita’ riscontrate nelle province dell’Emilia Romagna, solo a Modena 1196, 858 a Ferrara, 608 a Bologna, 474 a Reggio Emilia e 36 nelle restanti province. Questo dà l’idea della cospicua attivita’ effettuata dal Mibac in occasione del sisma, dai suoi dipendenti ai quali, rileva il segretario generale del Mibac Antonella Recchia, “non sono stati ancora pagati gli straordinari ne’ i rimborsi per le spese anticipate”. Questo a causa delle risorse economiche ormai insufficienti del ministero