Modena, 18 settembre 2012 - Sono passate da poco le 12. Per il Novi park, il maxi parcheggio sotto il parco alle porte del centro, è un giorno importante. Hanno riaperto le scuole, c’è il tradizionale mercato del lunedì, è lecito aspettarsi un’alta affluenza di automobili. Previsione sbagliata. Una volta messo il naso sottoterra, ci si trova davanti il solito deserto.

Nel secondo piano interrato, livello - 2, non ci sono automobili. Neanche una. Il parcheggio è silenzioso, asettico, come uno stomaco vuoto. Salendo una rampa di scale si arriva al primo piano interrato, il - 1; qui qualche macchina c’è, ma non si arriva a cento. Sono sparpagliate, e in quest’immenso spazio bianco con le strisce color pastello, sembrano davvero poche.

Minimizza l’assessore al centro storico Daniele Sitta, il ‘padre’ di questo progetto: «Ce lo aspettavamo — dice — bisogna solo avere pazienza. Cambiamenti come questi vanno digeriti, ci vuole tempo prima che la gente si abitui». E’ l’abitudine, dunque, l’elemento chiave? «Sì, perché quando, anche a causa del maltempo, i modenesi inizieranno a utilizzare il parcheggio, si accorgeranno che i prezzi sono bassi, che la struttura funziona benissimo e che è molto comoda».

L’assessore ricorda un primo soddisfacente test, la partita della nazionale di calcio allo stadio Braglia, la settimana scorsa: «In quell’occasione — dice — tanti automobilisti hanno parcheggiato al Novi park. Ho sentito commenti positivi, di sera i prezzi si abbassano ulteriormente».

Numeri a parte, in questi primi mesi di rivoluzione della sosta è emerso un particolare interessante: i modenesi hanno un’incredibile capacità di adattamento. Perché? Basta fare due conti. I posti per le auto, nel vecchio parco Novi Sad, erano un migliaio. Dove sono finite quelle macchine? Non sono al Novi park, è un dato di fatto.

Bisogna andare a cercarle nelle vie limitrofe, quelle dove le strisce sono rimaste bianche e non si paga ticket. Qualche esempio: piazzale Tien an Men, il parcheggio dietro alla scuola Muratori, oppure quello del circolo Arci Vibra, in via IV Novembre. Anche nell’area della coop Cialdini e nel piazzale del direzionale adiacente le macchine in sosta sono aumentate esponenzialmente. Della serie: meglio fare qualche centinaio di metri in più a piedi che pagare un euro e qualche centesimo (nel migliore dei casi) per mettere la macchina in un rettangolo blu.

La vera prova del nove — dicono in Comune — arriverà con la brutta stagione, quando fuori farà freddo e si uscirà dall’ufficio col buio. Adesso una passeggiata si fa, a novembre ci vuole ‘la corazza’. Rimane la sensazione di non aver ancora vinto la scommessa. L’amministrazione — e la città — sono in mezzo al guado, e aspettano di sapere se il parcheggio si riempirà o se è destinato a rimanere utilizzato a metà.

Intanto la polizia municipale ha cominciato a multare i primi trasgressori, dopo il periodo di prova. Alcuni residenti del centro che non hanno rinnovato i permessi per parcheggiare (tutti i possessori di ztl verde, quella che serve per lasciare la macchina in strada, sono chiamati a farlo) si sono presi una multa tra capo e collo. Ma perché la macchina inizi a funzionare a pieno ritmo, bisognerà aspettare ancora.

Davide Miserendino