Modena, 11 ottobre 2012 - Tutta colpa del nuovo accordo tra Lega calcio e Associazione calciatori: il contratto di esclusiva stipulato con la Panini è scaduto, e da adesso, con la nuova intesa firmata ieri, si cambia. Chiunque sia interessato a pubblicare la collezione di figurine dei calciatori, può bussare alla porta, chiedere la licenza sui diritti di immagine di Totti e compagnia e fare la propria offerta. E chi ne mette di più vince. Risultato: non è scontato che sia la Panini a spuntarla.

Come ha sottolineato ieri Umberto Calcagno, vicepresidente dell’Aic, altre aziende si sono fatte avanti. Tra queste il colosso americano Topps, da anni nel business sportivo delle cards e interessato a mettere le mani sulle figurine dei pedatori italiani. La Panini nel 2011 ha fatturato circa 600 milioni di euro, più della metà deriva del business delle figurine. Produzione dove i calciatori fanno la parte del leone.

Per i modenesi è una notizia choc. L’album made in Modena ormai era un prodotto tradizionale, come lo zampone e il tortellino in brodo. E ovviamente anche un vanto della nostra industria, al pari della piastrella e della Ferrari. Sapere che c’è anche solo il rischio che qualcun altro pubblichi le figurine dei calciatori, mette tristezza a intere generazioni che si sono divertite a scambiarsi le ‘fifi’ nel cortile dalle scuola.

Da via Emilio Po tacciono. “Non commentiamo mai in sede di trattativa — dice il portavoce del Gruppo Panini — In questo momento vogliamo solo capire meglio quanto sta succedendo. Certo, visti i tempi stretti, vorremmo che la situazione si risolvesse velocemente. Trattative del genere, come potete immaginare, le abbiamo in piedi in tutto il mondo”.


E’ vero, i tempi sono stretti: a metà dicembre l’album dovrebbe uscire. Ed è vero anche che le figurine Panini dei calciatori vengono pubblicate in 100 paesi attraverso 12 filiali.  Una tradizione consolidata dai numeri: dal 1961, anno di pubblicazione del primo album dei calciatori, dalle tipografie di via Emilio Po sono uscite 25 miliardi di figurine. Un’idea geniale che ebbe Giuseppe Panini insieme al fratello Benito. Gestivano un’edicola in centro e un giorno si trovarono a Milano. Si imbatterono in un lotto di figurine invendute delle edizioni milanesi Nannina.

Le acquistarono, le infilarono in semplici buste bianche e provarono a venderle. Fu un successo strepitoso, che è durato fino ai giorni nostri. Il primo album del ’61 vide in copertina la fotografia di Niels Liedholm del Milan, il primo calciatore stampato fu Maciste Bolchi dell’Inter. E’ entrata nel mito l’effige stampata sulle bustine fin dal 1965: una rielaborazione grafica di una foto che ritrae Carlo Parola in una spettacolare rovesciata, un gesto atletico immortalato che è diventato il logo della collezione calciatori. Un patrimonio tra leggenda e genialità modenese. Che ora gli americani vogliono scipparci.

Roberto Grimaldi