Modena, 26 ottobre 2012 - MARCIAPIEDI ridotti a groviera. Asfalto ormai consumato da milioni di passaggi e cubi di porfido scalzati dal bordo. Immagini purtroppo molto comuni in diverse zone della città, tra cui il centro storico. Sono tante infatti le segnalazioni che arrivano al nostro giornale da cittadini preoccupati che il dissesto delle ‘vie pedonali’ sia la causa, un giorno o l’altro, di qualche brutta caduta. L’ultima lamentela è arrivata solo due giorni fa.
 

UNA lettrice denunciava le condizioni «indegne del marciapiede ai lati di via Cavallerini nei pressi della congiunzione con via Ganaceto e via Montevecchio. L’aspetto è indecoroso — sbotta la signora —. Ma ciò che è veramente inaccettabile è la pericolosità di questo tratto di strada per i pedoni. Gli anziani, e non solo, possono inciampare nelle crepe dell’asfalto, rischiando di cadere e di essere investiti dalle auto». Un problema di fronte al quale il Comune però può fare ben poco. «La competenza — fanno sapere dall’amministrazione — è dei frontisti». In sostanza, alla manutenzione e riparazione dei marciapiedi dovrà pensarci chi ci abita o ci lavora di fronte. A dire il vero, qualche tempo fa dal Comune un aiutino arrivava per far fronte a queste spese. Oggi non è più così. Colpa delle ristrettezze economiche che ormai da anni soffocano le casse di piazza Grande e dell’obbligo di tenere ‘congelato’ un vero e proprio tesoretto per rispettare i vincoli del famigerato Patto di stabilità. A fare chiarezza sulla situazione è Nabil El-Ahmadié, responsabile del settore manutenzione e logistica del Comune di Modena. «La manutenzione dei marciapiedi — spiega — è di competenza dei frontisti in quanto si tratta di infrastrutture private ad uso pubblico. Fino a 4 anni fa però il Comune forniva un contributo per la riparazione pari al 50% della spesa. Oggi, a causa dei vincoli legati al patto di stabilità, questo non succede più».
LA PATATA bollente quindi, da alcuni anni a questa parte, è passata completamente nelle mani dei cittadini. «L’amministrazione — continua il dirigente — è tenuta solo a garantire la sicurezza del passaggio. Per tutto il resto dovranno pensarci i proprietari di case e negozi». Ma come funziona? A spiegarlo è sempre El-Ahmadié: «Se riceviamo una segnalazione riguardante una buca su un marciapiede interveniamo subito per verificare se ci sia pericolo e la tappiamo con asfalto a freddo, per evitare cadute e inciampi. Poi contattiamo le persone competenti per quel tratto di marciapiede facendo presente il problema». A quel punto, spetta a loro preparare un progetto di ristrutturazione «che però deve avere l’ok dei tecnici del Comune». Col via libera di piazza Grande ai cittadini non resterà altro da fare che prepararsi all’ennesimo salasso.

Federico Malavasi