Modena, 28 dicembre 2012 – Massimo Federico, fondatore del Centro oncologico modenese, da questa mattina è in sciopero della fame. Andrà avanti ad oltranza, ha annunciato, almeno fino a quando non verrà fatta chiarezza sulla nomina del nuovo direttore dell'Oncologia del Policlinico modenese. 

A scatenare la forma di protesta è stata la richiesta di valutazione di un'eventuale sospensione che il direttore generale del Policlinico, Licia Petropulacos, ha inviato all'ateneo (Federico è dipendente universitario) il giorno della vigilia di Natale. Una richiesta che riprende l'ormai noto caso dei controlli all'interno del Com: a seguito dello scandalo Cardiologia la direzione generale del Policlinico ha dato il via a una serie di accertamenti interni all'ospedale per monitorare le sperimentazioni e l'utilizzo dei farmaci. Secondo la direzione dell'ospedale, Federico si sarebbe opposto ai controlli che in novembre hanno coinvolto il Centro oncologico modenese, secondo Federico, invece, lui avrebbe semplicemente chiesto all'ateneo di dare il suo consenso a queste verifiche interne. Da questo episodio,  a fine novembre, ha avuto luogo il blitz dei carabinieri del Nas all'interno del Com, con i sigilli ad armadi e uffici, avviato a seguito della segnalazione del rettore Aldo Tomasi alla procura.

Da allora Federico è sotto indagine. La richiesta di valutazione di un'eventuale sospensione che ha avanzato la Petropulacos secondo Federico è la dimostrazione, l'atto finale, del disegno messo in atto per estrometterlo dalla direzione di Oncologia, da qui lo sciopero della fame che il professore ha messo in atto da stamattina e che proseguirà giorno e notte all'ingresso del Com. Oltre  al caso dei controlli interni, la direzione contesta anche alcuni episodi relativi alla conservazione  della documentazione e di farmaci. L'oncologo Federico, prima del caso giudiziario, era il professionista designato per prendere il posto di Pier Franco Conte (attuale direttore di Oncologia), che a giorni dovrebbe essere trasferito a Padova. Ora Federico teme che la  sospensione possa comportare la sua esclusione dalla direzione di Oncologia.

di Francesco Vecchi