Modena, 17 aprile 2013 - Come ogni anno, diversi modenesi hanno preso parte alla maratona più antica degli Stati Uniti, emblema di pace e fratellanza, una  ‘superclassica’ che costituisce titolo per chiunque la porti a termine.


La tragedia insensata del terrore ha sconvolto quella che doveva essere una giornata di gioia e sport che unisce le genti (quest’anno gli iscritti erano 27.000). Le informazioni arrivano a Modena col contagocce dopo l’esplosione, girando sui social network o via sms, anche perché i cellulari non funzionano; qualcuno dice per evitare che vengano fatti esplodere altri ordigni.

Il primo a confermare che il suo gruppo sta bene è stato un decano della maratona, Angelo ‘Lolo’ Tiozzo, che da sempre organizza la trasferta per questa ed altre maratone. Lo fa con un sms che rimanda al rientro ogni commento. Un gruppo importante ed affiatato è quello di Castelnuovo Rangone: Gerardo Mastroberardino, Roberto Colombini, Davide Levoni, Massimo Monticelli, Ivana Benassi. La conferma che tutti, familiari compresi, non hanno subito danni ma solo un grande spavento è arrivata alle 6 del mattino dalla loro società. Mentre Mastroberardino era già transitato da tempo dal traguardo prima dell’esplosione, il più vicino era Roberto Colombini. C’erano anche il finalese Ippolito Ludergnani; Marco Malavolta di Carpi; Riccardo Muzzioli di Casinalbo; Mauro Bedini, Giuseppe Ludergnani e Angelo Tiozzo da Modena.

Il sassolese Rolando Miranda è stato fermato a meno di un chilometro dall’arrivo; si ritiene invece fortunato il suo amico Andrea Biagini, atleta della Guglia e maratoneta appassionato, che aveva nel mirino il tempo di 4 ore e 10, che l’avrebbe portato proprio vicino all’arrivo al momento dell’esplosione: "Una tragedia — dice — io sono sano e salvo ma se fossi stato più in forma quello era proprio il mio ‘orario’. Mi sono fermato a sette chilometri dall’arrivo. E anch’io ho cominciato a tremare" . Stavolta la ‘salita spaccacuore’, che da 117 anni fa tribolare i maratoneti, ha invece aiutato Andrea rallentandone il passo; la polizia l’ha fermato nei pressi del Boston College.


Qui i maratoneti sono stati fatti entrare in una chiesa adiacente, piantonati dalla forza pubblica. Le crisi di panico non sono mancate, e nessuno è rimasto indifferente, neppure Andrea che, ora , non vede l’ora di rientrare da questa situazione angosciante. Il ritorno è previsto per oggi. E’ terrificante che le bombe siano esplose proprio all’ultimo miglio della gara, che quest’anno era stata dedicato al ricordo dei bambini vittime della strage di Newtown.

Giuliano Macchitelli