Modena, 23 luglio 2013 - Modena non è una città per disabili. «Ma nemmeno per mamme con i bambini in passeggino, per ciclisti o pedoni». La denuncia, dopo il caso di Roberto Malagoli il disabile multato perché circolava sul suo veicolo macchina per invalidi in strada invece che sul marciapiede, dove «tra buche, auto e bici parcheggiate non posso transitare in sicurezza»—, arriva dal cittadino Franco Palazzi, residente in via De’ Fogliani, che ogni mattina si sveglia e percorre a piedi i tre chilometri circa che lo separano dal lavoro, al direzionale 70. Siamo andati con lui a scoprire il livello di inciviltà dei parcheggiatori modenesi, e il metro non mente: lo spazio transitabile nei marciapiedi si aggira intorno a una media di 50 centimetri, con minime di 30 e massime di 70 centimetri. Ma, ricordiamolo, per il codice della strada deve restare libero almeno un metro di spazio (articolo 157 comma 2).

Il percorso a ostacoli parte in via De’ Fogliani, e subito sulla destra giriamo in via Barbieri: «Ora la scuola è chiusa (il retro delle Pascoli dà sulla strada), ma durante l’anno qui non si passa. Il marciapiede è sempre occupato dalle auto, almeno per la metà», spiega Palazzi. Lui vive nella zona da diversi anni e ci racconta come il problema esista da sempre: «Ora i miei figli sono grandi, ma quando erano piccoli e andavamo in giro con il passeggino, era un continuo salire e scendere dal marciapiede». Proseguiamo verso via Giovanni Battista Amici, e anche qui la situazione non cambia: nonostante il periodo (la città è deserta) i marciapiedi sono per lo più impraticabili. Viene da chiedersi come sia la situazione durante l’anno. Da via Amici arriviamo in via Guarini e giriamo a destra, in via Lana: qui il marciapiede, in curva, presenta una piccola rampa per facilitare la salita, si suppone, di passeggini o carrozzine. Peccato che a pochi centimetri ci sia già un’auto parcheggiata, che rende difficile il passaggio anche ai pedoni.

Poi ancora in via Vaccari, stesso scenario, e in via Pillio da Medicina: qui arriviamo ai fatidici 30 centimetri dal muro al cofano di un’auto parcheggiata davanti al marciapiede. Continuiamo lungo la strada, finché non si trasforma in via Agnini: sia a destra che a sinistra auto parcheggiate senza ritegno ostruiscono la parvenza di marciapiede presente. Ma non solo: dove non arrivano le auto, ci pensano i rifiuti a bloccare il passaggio. Ed ecco che di fianco a dei cassonetti sbuca una poltrona abbandonata trasversalmente sul marciapiede. Qui passare è impossibile non solo per i disabili, ma per chiunque. Scegliamo due laterali a caso di via Agnini: sulla destra via Tintoretto e sulla sinistra via Allegri. Non importa dove si va, l’auto che ostruisce i passaggi è una costante. Fino a viale Amendola, dove finalmente si rivede una pista ciclabile.

Ora, non ci si aspetta che una bacchetta magica risolva il problema, già diverse volte affrontato, del ‘parcheggio selvaggio’. «Un appello però lo possiamo fare — dice Palazzi — alla civiltà della gente. Basta poco per vivere tutti meglio, in una città piccola come Modena dove usare l’automobile spesso non è necessario». E soprattutto basta poco, giusto un pizzico di senso civico, per prevenire situazioni di disagio che possono arrivare al paradosso. Come è successo al disabile Roberto Malagoli: «Le persone che devono essere multate sono quelle che parcheggiano auto e bici sul marciapiede», ha detto a nome di tutti i disabili di Modena.

di Chiara Mastria