Modena, 15 gennaio 2014 - Avviso di conclusione delle indagini per tredici tra imprenditori e legali rappresentanti di altrettante ditte con sedi in Emilia, Lombardia e Veneto. Nel mirino 173.366 tonnellate di macerie del terremoto del maggio 2012, smaltite in discarica senza che le ditte in questione fossero in possesso dell'autorizzazione al trasporto di rifiuti in generale, tantomeno di quelli derivanti dai crolli del sisma che ha colpito a ripetizione la Bassa.

Questi i punti salienti dell'inchiesta aperta dalla Procura, il pubblico ministero è Marco Niccolini, nei mesi immediatamente successivi alle scosse e che proprio in queste settimane ha visto chiudere la fase delle indagini preliminari. In sostanza ciò che si ipotizza è una piramide di contratti di subappalto ritenuti completamente abusivi. Ai vertici di questo meccanismo una ditta leader nella nostra provincia del settore degli scavi e delle demolizioni, con sede in città. Questa srl, aggiudicataria dell'appalto pubblico per il servizio di trasporto e smaltimento delle macerie del terremoto, insieme alle altre aziende coinvolte, senza la necessaria autorizzazione della stazione appaltante, in questo caso la multiutility Aimag (quindi 'parte lesa'), avrebbe stipulato contratti di subappalto per lo smaltimento ritenuti quindi essere irregolari.

Gli imprenditori coinvolti sono tutti residenti nella nostra provincia (Mirandola, Finale Emilia, Carpi, Formigine) e in quella di Mantova, tranne uno che è nato e vive a Palermo. Due i modenesi coinvolti, cinque i mantovani, un reggiano. Gli altri provengono da Reggio Calabria, Avellino, Cutro, Salerno e Palermo. Una maxi inchiesta che si focalizza proprio sul fatto che tali realtà imprenditoriali non avrebbero potuto in alcun modo effettuare il trasporto delle macerie provenienti dalla Bassa. La piramide, scendendo più nei particolari delle carte della procura (finora inedite), non avrebbero avuto i 'documenti in regola' previsti dal Decreto legge 74 del 2012, ovvero quello inerente agli «interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo». Che cosa dice questo decreto e più in particolare l'articolo contestato, il 17? Delinea in poche parole le regole su come smaltire le macerie, derivanti da crolli e demolizioni. Si fa riferimento alla presenza di amianto, agli impianti dove portare i carichi, al ruolo di vigilanza di Arpa (agenzia ambientale della Regione) e Ausl. Passaggi che, potenzialmente e almeno in parte, secondo la procura, le aziende finite sotto indagine non avrebbero rispettato.

Francesco Vecchi