Modena, 21 gennaio 2014 - «UN DISASTRO annunciato che si poteva evitare». Non ha dubbi il sindaco di Soliera Giuseppe Schena sulle cause che hanno provocato la rottura dell’argine del Secchia. Da anni Schena si lamenta, assieme ad altri sindaci tra cui Stefania Zanni di Campogalliano, della scarsa manutenzione del fiume da parte di Aipo, l’Agenzia che ha la responsabilità del Secchia dall’Appennino a valle, cento chilometri di argine.

Quindi sindaco non è colpa delle nutrie..
Senza dubbio gli animali scavano le tane, ma le tane vanno chiuse. E sugli argini non contano gli sfalci, servono interventi di consolidamento»

Interventi che non sono stati fatti?
«Dal 2009 ad oggi gli interventi di manutenzione sono stati ridicoli, sia in termini di chilometri che di tipologia di intervento. Nel punto della falla Aipo aveva fatto un intervento nel 2010 perchè era visibile un abbassamento dell’argine che fu alzato. Ma questi non sono interventi significativi».

Cosa doveva fare l’Agenzia?
«Tre interventi: il dragaggio del letto del fiume, che negli anni si è ridotto; il consolidamento dell’argine anche alla base, non solo in altezza; ampliamento della casse d’espansione a Campogalliano, negli ultimi anni non sono state pulite e si è ridotta la capacità di tenuta».

Tutti interventi che avete sollecitato all’Aipo
«Sì, perchè nè i sindaci nè la Provincia hanno questa competenza, può farlo solo l’Agenzia per il Po. Dal 2009 noi siandaci della ‘stecca’ diciamo che siamo preoccupati per la tenuta degli argini e ci lamentiamo perchè vengono fatti pochi interventi»

E l’Aipo che cosa risponde?
«Dice che le risorse sono poche, che il progetto è impegnativo perchè sono cento chilometri di asta dall’Appennino al bacino del Po».

Quando vi siete incontrati l’ultima volta?
«Un mese fa, eravamo in Provincia. Aipo diceva di voler iniziare a progettare l’intervento nelle casse di espansione»

Quindi, dopo cinque anni di lamentele, si parla ancora di progettazione?
«Esatto. Noi sindaci eravamo pronti a sottoscrivere una convenzione con Aipo per gestire interventi di manutenzione minori. Non possiamo fare consolidamento degli argini, ma qualcosa potevamo farlo».

Cosa vi hanno detto?
«Che non era possibile. In questi anni i sindaci sono sempre passati per quelli che fanno allarmismo».

Avevate ragione. Quello che è successo si poteva evitare?
«Sì. Adesso siamo tutti concentrati a gestire l’emergenza. Ma quando sarà il momento noi sindaci parleremo».

Silvia Saracino