Modena, 28 gennaio 2014 - La produzione di lambrusco nella nostra provincia è seriamente compromessa. Sono tantissimi i danni provocati dall’alluvione dei giorni scorsi agli stabilimenti di Sorbara e Bomporto e, in parte, anche ai vigneti. Quasi tutte le strutture sono state invase dall’acqua e molti macchinari risultano irrimediabilmente danneggiati.


«Abbiamo ricominciato a lavorare in azienda lo scorso fine settimana e tra mille difficoltà — spiega Michele Rossetto, responsabile tecnico alla cantina sociale di Sorbara, che conta tantissimi soci. — Siamo pieni di fango e sporcizia ed abbiamo ancora un reparto sott’acqua, per questo ci stiamo concentrando sulla pulizia dei locali e sul ripristino delle attività».

La preoccupazione dei soci è legata anche alla parte di vino confezionato, andato sott’acqua. «I bancali sono da rifare — aggiunge Rossetto — così come i motori di varie apparecchiature fisse al pavimento, che saranno da riacquistare. Per quanto riguarda i vigneti, non ci sono state preoccupazioni altrettanto forti ma, nel caso di nuove intense precipitazioni, il problema si presenterebbe».

Si definisce «miracolato», invece, Alberto Paltrinieri, delle omonime cantine, che spiega come i loro stabilimenti ed i loro vigneti si siano salvati per pochi metri. «Quando ci hanno detto che sarebbe arrivata l’acqua — spiega Paltrinieri — abbiamo messo quanto più possibile in sicurezza. Avendo però il flusso deviato verso la zona industriale tra Sorbara e Bomporto, le nostre strutture non sono rimaste coinvolte».

Ci sono tante altre realtà che stanno facendo però la conta degli ingentissimi danni, come la Cantina della volta, a Bomporto, dove l’esondazione del Naviglio ha provocato un disastro nello stabilimento, oppure la società agricola Bellei Aurelio e figli, sulla Ravarino Carpi, a Sorbara. Qui gli stabilimenti sono stati invasi da almeno due metri d’acqua.

A far presente come il comparto agricolo sia stato pesantemente colpito dall’alluvione, è stato ieri a Bologna anche l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni, che ha spiegato come siano andati persi i seminativi o compromessa la produzione del Lambrusco. «Servono risorse per ristorare tutti i danni mobili e immobili, con procedure più snelle rispetto a quelle del terremoto. E’ una tragedia che si è abbattuta su un territorio già duramente provato, colpendo in modo particolare il settore agricolo», ha detto Rabboni durante il convegno sul nuovo Psr 2014-2020. «Frumento, orzo, segale sono andati persi — ha aggiunto l’assessore — così come è stata compromessa la produzione del Lambrusco di Sorbara. In difficoltà anche frutticoltura e allevamenti». Rabboni ha ricordato anche il decreto con cui Errani ha dato il via alla costituzione di una Commissione scientifica, per analizzerà le cause del dramma.
 

Valentina Reggiani