Bomporto (Modena), 1 febbraio 2014 - Dopo la paura di ieri mattina, scatenata dall’allerta meteo e dalla notizia che si era creata una infiltrazione nella falla a San Matteo, nel tratto di argine riparato dopo l’alluvione di domenica 19, la situazione è rientrata nella normalità nel corso della giornata. Ma resta costantemente monitorata. Nel pomeriggio, i sindaci di Bomporto e Bastiglia, Alberto Borghi e Sandro Fogli, in una nota stampa congiunta sull’emergenza idro-geologica hanno escluso allagamenti nei centri e nelle frazioni, perdite o rotture significative.

La Canaletto, dopo la riapertura di mercoledì, è stata momentaneamente interdetta al traffico nel tratto Bastiglia – Modena, per permettere la circolazione dei mezzi di intervento Aipo, in località San Matteo. Le arginature di Secchia, Panaro, Naviglio sono costantemente monitorate dai tecnici comunali, dall’esercito e dai volontari della Protezione civile. Il passaggio della piena non ha creato particolari problemi e, dopo ore di ansia, i cittadini ieri pomeriggio hanno potuto tirare un sospiro di sollievo, anche grazie ai post del sindaco Borghi su Facebook.

Ormai soprannominato ‘sindaco condivido’, Borghi, laurea in fisica e titolare di una azienda di nanotecnologie, postando sul social network gli aggiornamenti ha gestito «brillantemente», secondo i suoi concittadini, le varie fasi dell’alluvione: dall’emergenza all’evacuazione, dal lento ritorno alla normalità allo stato attuale di allerta meteo.

Sindaco, è riuscito a mostrare anche l’utilità dei social network.
«Sono mezzi di comunicazione e in questo caso hanno dimostrato la loro efficacia».

Quando le è venuta l’idea di gestire la piena su Facebook?
«Da subito. Era l’unico modo per informare il maggior numero di cittadini. L’unico modo per divulgare rapidamente notizie e informazioni. Dalle prime ore del 19 gennaio scorso, dall’allerta della Protezione Civile e quando ho capito che la situazione peggiorava di ora in ora, non ci ho pensato due volte a postare su Fb».

Però è andato pure di casa in casa a suonare i campanelli. E’ così?
«Sì, è vero, a Sorbara soprattutto, ho suonato di casa in casa urlando ai residenti di andarsene, di lasciare le loro case. Facebook di per sè è un ottimo strumento di divulgazione, ma nel caso dell’allerta e dell’evacuazione bisogna agire anche in altri modi. Non tutta la popolazione è su Fb».

Quando ha capito che il social network stava dando buoni frutti?
«Di giorno in giorno. Tanto che sono passato dalle mille amicizie condivise alle tremilacinquecento di adesso».

Soddisfatto?
«Se non si parlasse di alluvione sì, ma in tutti i modi sono positivi i risultati raggiunti, perché Fb consente di informare le persone in tempo reale e poi il tam tam produce altri frutti. Per esempio, la generazione dei social network ha potuto informare nonni e genitori e così via».

Quando la situazione tornerà alla normalità?
«Al momento tutto è sotto controllo, di pericoli non ce ne sono, e speriamo che il tempo cambi. Quanto al sottoscritto, spero presto di poter condividere su Fb solo belle notizie».

Viviana Bruschi