Modena, 28 marzo 2014 - IL GIUDICE per le indagini preliminari, Eleonora De Marco, ha detto sì: la procura ha ragione, ci sono gli elementi per andare avanti sul caso dei chioschi al parco delle Rimembranze, che quindi vanno posti sotto sequestro giudiziario. Stop immediato ai lavori. Già nella giornata di oggi l’area che comprende i lavori per la costruzione dei nuovi Bobotti, Bar Elio, Cedro e Tosco dovrebbe diventare off limits, salvo sorprese, a seguito dell’intervento della polizia giudiziaria.

Cala quindi un grande punto interrogativo sul tanto atteso (ma probabilmente ancor più contestato) piano di rilancio del polo della Modena by night ideato dalla giunta Pighi. Da quel che emerge dovrebbe trattarsi di un sequestro in via cautelativa e il fascicolo del pm Marco Niccolini non avrebbe al momento persone indagate iscritte nel registro. La notizia era, come si suol dire, nell’aria, sospesa nonostante i lavori che non si sono mai fermati potessero indurre in errore.

Lo stop ai cantieri è figlio di una serie di esposti presentati dagli ambientalisti, da un lato, e dai cittadini, dall’altro. Denunce dettagliate che mettevano nel mirino materiali e dimensioni, tali, sostiene il nutrito fronte del no, da snaturare completamente la destinazione d’uso di un’area verde come il parco. Tesi che alla fine, con il passare dei mesi e il gonfiarsi della polemica, è stata fatta propria anche dai pm. Una decina di giorni fa Vito Zincani, il procuratore capo, ha ufficializzato la richiesta di sequestro al gip, con riferimento nello specifico al Dpr 380 del 2001.

Si ipotizza che il cemento e le cubature delle strutture in via di realizzazione non sarebbero idonee per una zona come quella del parco delle Rimembranze. Che i nuovi chioschi, insomma, snaturerebbero la destinazione d’uso della zona verde, in una parte di città già ben fornita dal punto di vista commerciale. I proprietari dei chioschi, chi insomma ha investito soldi (e tanti) nel progetto, hanno annunciato già il ricorso al tribunale del riesame contro il provvedimento di sequestro.

La paura, in loro, è che la faccenda vada decisamente per le lunghe, sempre che la riqualificazione non salti del tutto (cosa che non si può assolutamente escludere). La decisione del gip dal parco delle Rimembranze è rimbalzata presto alla vicina piazza Grande. Il messaggio che trapela dall’amministrazione è più o meno questo: non ci sorprende il sequestro, aspettiamo le carte e a quel punto valuteremo le azioni per tutelare il piano di riqualificazione. Il Comune, nella sostanza, potrebbe presentare a sua volta ricorso al tribunale del riesame, se non chiedere direttamente il dissequestro dell’area.

Francesco Vecchi