Modena, 29 aprile 2014 - Prima le figurine, ora i libri d'arte. Gli esperti della contraffazione non lasciano in pace la casa editrice modenese Franco Cosimo Panini. Questa volta oggetto dei traffici illeciti sono le preziose edizioni che l'azienda modenese propone da tempo sul mercato. La Guardia di Finanza ha smantellato un'organizzazione criminale dedita alla contraffazione di tali opere sequestrano merce del valore di oltre 2 milioni di euro.

Si tratta di riproduzioni fasulle di una collana di libri d’arte che riproduce integralmente e con assoluta fedeltà i massimi capolavori della miniatura rinascimentale. La collana si chiama “La biblioteca impossibile” ed è costituita da opere riprodotte in serie limitate, destinate principalmente a collezionisti ed il cui valore commerciale ammonta ad alcune decine di migliaia di euro (ad esempio la Bibbia di Borso d’Este ha un valore di circa 26mila euro). 

Le investigazioni della Guardia di Finanza di Modena sono scaturite dalla  denuncia presentata dalla nota casa editrice a seguito di indagini interne.
Fulcro dell’organizzazione è risultato essere un dipendente storico della Panini, che - in virtù della fiducia che aveva acquisito nel tempo con la proprietà – godeva della massima libertà di movimento all’interno dell’azienda. Disponeva, infatti, anche delle chiavi dei magazzini ed intratteneva rapporti direttamente con i fornitori delle materie prime, nonché con alcuni clienti della società.

Le indagini hanno consentito di accertare che il dipendente “infedele” più volte al giorno si recava con il furgone della ditta, che era nella sua disponibilità, presso un garage interrato, intestato al padre, utilizzato quale “magazzino” del materiale illecitamente sottratto alla “Franco Cosimo Panini Editore”.
Spesso, soprattutto durante la pausa pranzo o dopo l’orario di lavoro, concludeva direttamente con i clienti ovvero con coloro che dovevano provvedere alle successive lavorazioni le illecite attività di cessione delle opere o della materia prima, prelevando tali materiali proprio dai contenitori precedentemente concentrati nel garage, recanti l’intestazione “Franco Cosino Panini Editore”.

L’attività di polizia giudiziaria ha consentito di rinvenire e porre sotto sequestro oltre 22.000 tra prodotti finiti e semilavorati (fogli stampati, velluti di seta, quarzi, lapislazzuli, kit d’argento per le copertine, e altri decori pregiati), il cui valore commerciale, stimato dagli stessi periti della Franco Cosimo Panini Editore, è superiore ai 2 milioni di euro.
Sono stati, altresì, rinvenuti numerosi certificati di garanzia e certificati di autenticità, alcuni in bianco ancora da compilare, altri con apposte le firme (poi risultate essere false) dei fratelli Panini, unici soggetti autorizzati a certificare l’originalità delle opere.

Le successive attività di approfondimento investigativo effettuate hanno consentito di individuare e segnalare altre persone a vario titolo coinvolte nel sistema illecito, consentendo così di disarticolare l’intera attività illecita.

E’ stato, infatti, individuato un uomo che provvedeva alla materiale realizzazione e riproduzione delle opere contraffatte. Si tartta di un legatore modenese che espletava ufficialmente la propria attività anche per la “Franco Cosimo Panini Editore S.p.a.” e, quindi, era perfettamente a conoscenza delle tecniche e delle modalità per la realizzazione delle opere. Lo stesso risulta aver partecipato alla spartizione delle relative somme illecitamente incassate.   

Nelle conversazioni intercettate dai finanzieri i due utilizzavano un linguaggio criptico, facendo riferimento alla “sartoria” per indicare l’attività illecita di realizzazione delle opere ed al “completino” per alludere alle opere finite pronte ad essere commercializzate.

E’ stato sequestrato anche un vero e proprio listino prezzi “parallelo” delle opere della Casa Editrice modenese, con l’indicazione a fianco di ciascuna di esse di importi sensibilmente inferiori a quelli proposti ufficialmente dalla'azienda.
Complessivamente sono stati denunciate due persone responsabili per il reato di contraffazione e altre tre per ricettazione.