Modena, 16 giugno 2014 - «La vita fa schifo». Lo aveva messo nero su bianco, una lettera di addio prima di accoltellarsi con un cutter sulle scale laterali della chiesa di San Faustino, in via Giardini. Una tragedia che si è consumata ieri, o forse nella notte di sabato (l’orario del decesso è stimato tra mezzanotte e le 9 del mattino).
 

Il corpo del 21enne, un mendicante di origini polacche, è stato trovato ieri mattina da un passante. Ha notato un lago di sangue nel passaggio che collega le case di via Buonarroti a via Giardini, ed è corso al bar vicino per dare l’allarme. Insieme ad alcuni clienti — dopo la chiamata al 113 — è poi ritornato verso il viottolo. Ma non c’era nulla da fare. Era già morto da ore. Dai primi riscontri della polizia — intervenuta sul posto con squadra Volante, Mobile e scientifica per i rilievi — pare che il giovane si sia autoinflitto ferite al ventre e al collo (con un cutter poi ritrovato sotto il cadavere) e, forse dopo aver perso i sensi, ha sbattuto la testa sul pianerottolo delle scale.


Aveva già tentato più volte di togliersi la vita, un malessere spiegato nelle pagine del quaderno trovato poco distante. «Speriamo che questa sia la volta buona» aveva scritto il 21enne. Tra le tante frasi riportate ce n’erano anche altre in italiano: «Mi tolgo di mezzo», «la vita fa schifo», «prendetevi cura del mio gatto».
 

Proprio attraverso il taccuino trovato nel suo borsello, è stato possibile identificarlo: non aveva, infatti, documenti. Il giovane, è emerso, era noto alle forze dell’ordine, era stato fotosegnalato più volte.
Faceva l’elemosina in città, non solo nella zona della chiesa di San Faustino. Indossava jeans molto vecchi, scarpe allacciate con uno spago e non aveva la maglietta.
 

Una tragedia della povertà che ha attirato tantissimi cittadini e fedeli (era in corso la messa delle 10) tutti increduli per l’accaduto. In tanti, usciti dalla chiesa, si sono avvicinati per capire cosa stesse succedendo vedendo il via vai di poliziotti.