"Aggressione immotivata Terrorizzato da quel folle"

Finale Emilia, il ferito dall’ospedale ha ricostruito la dinamica dell’agguato "Ho provato a inseguirlo ma perdevo molto sangue" ha detto alla sorella

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E’ ancora avvolta nel mistero l’aggressione a un 54enne operaio di Finale, M.B., accoltellato alla gola sabato mattina, nel quartiere Portone, da uno sconosciuto, molto probabilmente uno ‘squilibrato’ vestito di nero: mascherina nera antiCovid, occhiali scuri, calzoni e giacca col cappuccio calato sul capo, sempre di colore scuro. Un individuo sulle cui tracce sono da oltre 36 ore i militari del Comando di Carpi e i colleghi della stazione di Finale. Emergono intanto nuovi particolari della vicenda, che la stessa vittima, operata alla gola nel cuore della notte

al Maggiore di Bologna, fortunatamente in buone condizioni di salute, ha raccontato con lo sguardo terrorizzato alla sorella Milva. "Non ho potuto vederlo in faccia – ha detto – era coperto dagli occhiali e dalla mascherina, era impossibile capire chi fosse. Dopo avermi accoltellato è fuggito. Ho provato a inseguirlo, ma perdevo molto sangue e mi sono accasciato a terra, chiedendo aiuto con quanto fiato potessi ancora avere. E’ arrivato un primo soccorritore del quartiere, che mi ha stretto una sorta di sciarpa intorno al collo per evitare una emorragia, poi ha subito allertato il 118". Sul posto, oltre all’ambulanza, è atterrato nelle vicinanze del parco dei Gufi, dove è avvenuta l’aggressione, l’elisoccorso del Maggiore di Bologna. Un racconto angosciante quello reso dall’aggredito nel letto d’ospedale ai familiari, e alla moglie che al momento del fatto non era in casa, ma dall’anziana madre rimasta vedova da poco. "Ero uscito per andare dal fornaio, come faccio ogni mattina, e ho notato quell’uomo camminare avanti e indietro nella via, poi l’ho rivisto al mio rientro. Mai avrei immaginato quello che sarebbe successo di lì a poco". Secondo quanto testimoniato dalla vittima, infatti, l’uomo dal volto travisato, che è stato visto fingere di fare ginnastica, lo ha affiancato sferrandogli due-tre coltellate al collo in rapida sequenza per poi fuggire. Inutile ogni tentativo fatto dalla vittima d’inseguirlo: dopo alcuni metri è crollato, si è arreso portandosi la mano alla gola per cercare di tamponare il sangue che usciva copioso. "Ero terrorizzato e ho gridato ’aiuto’". La lama del coltello non ha lesionato organi vitali, "pochi centimetri ancora e poteva rompere la vena giugulare – spiegava ieri il cugino, il consigliere comunale Claudio Golinelli – ma è andata bene, anche se le ragioni del folle gesto sono davvero inspiegabili. Fosse stata una rapina finita male, almeno ci sarebbe un movente, ma così… Mio cugino ha un passato e un presente trasparente, è sempre stato una persona perbene, dal carattere riservato". Non vi sarebbero ombre di alcun tipo nel vissuto di M.B. tale da pensare a una vendetta, e questo viene confermato da tanti finalesi. "E’ una brava persona, un operaio onesto, mai avuto litigi o alterchi con qualcuno soprattutto nell’ultimo periodo". A Finale si è scatenata la psicosi. La gente teme che lo squilibrato vestito di nero possa colpire all’improvviso, di nuovo.

v.bru.