Cadavere mummificato all'ospedale: ecco il buco dove è caduto Primo Zanoli

Il cavedio in cui morì il paziente le cui spoglie sono state ritrovate 2 anni e 10 mesi dopo la scomparsa. La squadra mobile ha consegnato la lista dei possibili indagati (FOTO - VIDEO)

Il cavedio in cui è morto Primo Zanoli all'ospedale di Baggiovara

Il cavedio in cui è morto Primo Zanoli all'ospedale di Baggiovara

Modena, 8 novembre 2014 - SONO GIORNI di attesa, questi, per i familiari di Primo Zanoli. Aspettano, ora che è stato ritrovato, di poter dare degna sepoltura al 64enne scomparso nella notte tra il 30 e 31 dicembre 2011 all’ospedale di Baggiovara e trovato cadavere 2 anni e 10 mesi dopo, all’interno del nosocomio (FOTO). Era finito in un cavedio, un vano impianti che comunica con l’esterno solo attraverso un condotto che esce dal tetto.  E proprio dal tetto del blocco 8 dell’ospedale di Baggiovara l’agenzia investigativa, incaricata delle ricerche dall’Ausl, ha calato la telecamera che ha scoperto il corpo di Zanoli. La sonda è stata mandata giù per una ventina di metri fino al piano terra dove ci sono le camere ardenti dell’ospedale. Messa in orizzontale, la sonda ha poi ripreso le spoglie del paziente scomparso.  NELLE immagini che vi proponiamo si vede il condotto da cui è precipitato Zanoli, il quale sarebbe caduto nell’unica voragine presente: un buco che si trova al secondo piano dell’ospedale, in un’area grezza non lontano dal reparto di Neurochirurgia in cui era ricoverato. Un’area mai utilizzata dall’azienda Usl che doveva essere off limits per i non addetti ai lavori ma alla quale, evidentemente, Zanoli, che la sera della scomparsa era in stato confusionale, ha avuto accesso. Per la scomparsa e conseguente morte di Zanoli gli agenti della squadra mobile hanno individuato una rosa di possibili responsabili, un elenco di nomi (pare 4 o 5 posizioni) ora sottoposti all’attenzione del pm Luca Guerzoni, che in questi giorni dovrà decidere chi iscirvere sul registro degli indagati in vista dell’autopsia.  NELL’ELENCO ci sarebbero alcuni dirigenti Ausl presenti all’epoca in cui Zanoli scomparve. La Procura, che ipotizza il reato di omicidio colposo, dovrà valutare anche la posizione dei due infermieri che quella notte erano in servizio in Neurochirurgia e che, chiamati per un’emergenza al pronto soccorso, persero di vista Zanoli a cui era stato anche somministrato un calmante. Per loro potrebbe profilarsi l’accusa di abbandono di incapace o di omessa vigilanza. Solo dopo la notifica degli avvisi di garanzia, che saranno spediti appunto per garantire il contraddittorio tra le parti, potrà essere effettuata l’autopsia.  Poi il 64enne, coltivatore diretto in pensione di Castelnuovo, sposato e padre di due figlie, potrà finalmente riposare in pace.