Attentato a Barcellona, assessore di Sassuolo: "Barricata nella cattedrale"

Giulia Pigoni, 26 anni, si trova in vacanza nella città spagnola

Attentato a Barcellona, assessore di Sassuolo: "Barricata nella cattedrale"

Attentato a Barcellona, assessore di Sassuolo: "Barricata nella cattedrale"

Barcellona, 18 agosto 2017 - Chiusa per ore con un’amica dentro la cattedrale di Barcellona. L’assessore alle Politiche giovanili di Sassuolo Giulia Pigoni, 26 anni, si trova in vacanza nella città catalana con una amica. Ieri, al momento dell’attentato sulla Rambla, con un furgone che ha investito la folla provocando morti e feriti, stava visitando la chiesa: «Ci hanno chiusi dentro la cattedrale – racconta – e ci siamo rimasti fino alle 20.15. Il problema è che il nostro hotel è irraggiungibile e non sappiamo quando e se riusciremo a rientrare», raccontava ieri in serata. «Non sappiamo dove stare in questo momento – spiegava al telefono – Ci hanno fatto uscire dalla chiesa senza darci indicazioni. Quando eravamo dentro non abbiamo sentito nulla, ho scoperto dell’attentato perché ho visto varie chiamate sul cellulare da casa, era la mia famiglia che voleva sapere se stavo bene. Subito dopo ci hanno chiusi dentro la cattedrale e ci siamo rimasti un bel po’ di ore. Lo stato d’animo non è dei migliori, ma cerchiamo di mantenere la calma». 

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Sono tanti i modenesi che, come lei, si trovavano non lontano dalla Rambla. Alcuni di loro vivono lì, a pochi metri di distanza dal luogo del feroce investimento. E’ il caso di Stefania Bonvicini, che nella città catalana vive da quasi sei anni. «Ero a due passi, abbiamo visto scappare tutta la gente per le strade, terrorizzata. Ci siamo chiusi dentro ai negozi e quando la situazione ci è sembrata più tranquilla siamo riusciti a tornare a casa – spiega – Gli hotel hanno i materassi a terra e stanno predisponendo punti di accoglienza perché i terroristi sono ancora in giro ed è meglio non uscire. Qui con me c’è un’altra modenese, è passata vicinissima alla strada della strage, l’hanno fatta entrare in un negozio per restare al sicuro. La situazione è molto tesa e da quel che abbiamo capito c’è ancora molto pericolo – raccontava ieri nelle concitate ore dopo l’attentato – Io vivo nella strada parallela a quella dove sono avvenuti i fatti e non usciamo: ci sono elicotteri ovunque. Hanno sgomberato tutta la zona della Rambla, chiuso i locali, annullato le iniziative: da quel che sappiamo i morti sono già tredici: un bambino, un poliziotto e turisti, tanti turisti molti dei quali sono rimasti feriti. E’ stato molto brutto; sono passati nella parte pedonale della Rambla falciando le persone come fossero birilli; terribile. Ora resteremo tutti chiusi in casa: il centro è giustamente blindato affinché la polizia trovi i responsabili: anche se uno l’hanno già arrestato. E stato molto pesante. Hanno sospeso – ha chiuso – anche lo sciopero in areoporto per far partire le persone più in fretta».

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