Daniel Bund chiude la mostra: «Fraintesa la visita di Sollecito»

Il disegnatore è amareggiato: «Chiedo scusa se ho urtato qualcuno»

AMICI Da sinistra Raffaele Sollecito e Daniele Corrone, meglio noto come Daniel Bund, sabato scorso alla personale del disegnatore

AMICI Da sinistra Raffaele Sollecito e Daniele Corrone, meglio noto come Daniel Bund, sabato scorso alla personale del disegnatore

Carpi (Modena), 18 gennaio 2016 - La sua personale di opere sarebbe dovuta restare esposta fino al 14 febbraio, ma ieri ha deciso di portare via tutti i suoi quadri. L’artista in questione è Daniele Corrone, alias Daniel Bund, 30 anni, il carpigiano dotato di uno stile ed estro molto particolari. Lo stile ‘bund’, come lui lo definisce, che ha colpito anche la nota casa di produzione di peluche, la Trudi, per la quale Daniel ha disegnato l’ultima collezione di pupazzi in versione ‘rock’. Sabato scorso Bund ha inaugurato, in un circolo culturale di Modena, la mostra a ingresso libero, in cui ha esposto alcuni dei suoi quadri dall’inconfondibile tratto. Un importante traguardo che ha condiviso con parenti e amici che sono andati di persona a congratularsi con lui e a visitare la personale. Ed è stata proprio una di queste ‘visite’ che ha sollevato una serie di polemiche, sia presso l’ambiente del centro culturale che sui social network. Quella di Raffaele Sollecito, condannato in primo grado ma poi definitivamente assolto anche in Cassazione dall’accusa di avere partecipato nel 2007 all’omicidio a Perugia di Meredith Kercher. Lui e Bund sono amici e quando Sollecito passa da Carpi si ferma a salutarlo.

«La mostra per me è e deve rimanere fonte di gioia – afferma Bund – un momento per condividere la mia più grande passione, quella per il disegno e la pittura, con il maggior numero possibile di persone. Purtroppo mi sono accorto che a causa della lettura molto negativa data da alcuni, pochi in verità, alla presenza all’inaugurazione di Raffaele Sollecito questo clima positivo si è infranto. Ho quindi scelto di rinunciare a proseguire la mostra. Senza nessuna polemica. Ne parlo solo perché mi è stato chiesto di farlo altrimenti lo avrei fatto in silenzio. Se ho urtato la suscettibilità di qualcuno mi spiace e chiedo anche scusa pubblicamente, ma posso assicurare che in quello che è accaduto non c’è nulla di più di quanto ho già detto.

Ho conosciuto Raffaele nei mesi scorsi – prosegue ancora il disegnatore – e con lui è nato un bel rapporto di amicizia. Sabato scorso era a Modena e mi è venuto a trovare, facendo un normale gesto di cortesia che tra amici, mi pare naturale. Ovviamente non entro nel merito della sue vicende personali, io mi limito a dire che Raffaele è un ragazzo che è stato assolto e che come chiunque altro ha il diritto di frequentare luoghi aperti al pubblico. Lo ripeto, se ho urtato la suscettibilità di qualcuno mi spiace e per questo ho deciso di defilarmi anche per evitare un clamore che non ho mai cercato».