Modena, cadavere carbonizzato dentro l’ex concessionaria Fiat

Orrore in via Giardini, non è escluso che sia di un profugo. Indaga la squadra Mobile

La polizia scientifica sul posto

La polizia scientifica sul posto

Modena, 23 marzo 2017 - Completamente carbonizzato, al punto da rendere nemmeno lontanamente immaginabile una identificazione di massima in tempi brevi. Quello che si sa, ma è davvero poco per forza di cose, fa riferimento ad alcune caratteristiche del corpo che lasciano pensare ad un giovane originario dell’Africa. Per questa ragione non si esclude, anzi la si prende decisamente in considerazione, l’ipotesi che quel cadavere possa essere di un profugo, di una persona forse soltanto di passaggio nella nostra città e alla ricerca di un giaciglio di fortuna, lontano da occhi indiscreti insomma.

È stata una giornata di orrore quella di ieri all’interno dell’ex concessionaria Fiat, della famiglia Stanguellini, che si trova sulla via Giardini, poco prima del curvone che, a destra, porta sulla Complanare. Un grosso edificio abbandonato e dimenticato da tempo, se non per una breve parentesi che risale al 2010, quando gli attivisti del Guernica lo occuparono per restare all’interno meno di un mese (un murale lo ricorda in modo piuttosto evidente). Ieri uno dei proprietari dello stabile è andato a fare un controllo, varcando quel cancello che, solitamente, soltanto qualche senzatetto (a quanto risulta) usa oltrepassare. Da lì l’allarme.

Dentro la struttura, al primo piano, c’era il cadavere. In un angolo, posizione prona con una gamba leggermente piegata sull’altra: come se stesse dormendo. Intorno a lui solo pareti annerite, una brandina distrutta dalle fiamme e i resti di un focolare, forse (probabilmente) l’origine del rogo. Tutto porta a pensare che la vittima, pare dalla giovane età, sia stata sorpresa dalle fiamme nel sonno, questo spiegherebbe perché nessuno ha segnalato l’incendio: è successo in piena notte o alle prime luci del mattino.

L’ultimo sopralluogo all’interno dell’ex Fiat è avvenuto all’incirca un mese fa. Dunque la morte può risalire dalla fine di febbraio a questa parte. Ieri sul posto sono arrivati i vigili del fuoco e gli uomini della squadra mobile del vice questore aggiunto Marcello Castello. Sono rimasti lì dal pomeriggio fino a tarda sera. Indagini a trecentosessanta gradi. La scientifica ha raccolto tutti i possibili elementi utili alle indagini. Ma non ci sono documenti, se c’erano sono stati divorati dalle fiamme. Sembra, anche, che quando il cadavere carbonizzato è stato girato non sono emersi elementi utili, dal volto, che diano una mano a risalire all’identità della vittima di questa tragedia ignota, ma con tanti dettagli che suggeriscono una dinamica di povertà e disperazione, forse, ma di ‘forse’ si tratta, legata a questo momento storico più che complesso.