‘La Croce Rossa è la mia vita: sono a pezzi’

Carpi, l’ex presidente Re: ‘Vorrei continuare a fare il volontario e rimediare’

Massimo Re

Massimo Re

Carpi, 22 febbraio 2017 - 'Sto vivendo una situazione personale tragica, sto veramente male'. Massimo Re si aggrappa disperatamente alla sua quotidianità da pensionato e volontario della Croce rossa, continua a mettere la divisa rossa e trasporta i pazienti all’ospedale. Ma il peso della colpa per quello che ha fatto – versare nei conti di una finta banca spagnola 100mila euro, di cui 60mila euro della Cri di Carpi e circa 40mila suoi, credendo di ricevere in cambio una donazione milionaria – è molto pesante. «La Croce Rossa è la mia vita – dice – se il comitato mi tiene vorrei continuare a fare il volontario, cercando di rimediare a quello che ho fatto». Re è caduto nella trappola contenuta in una e-mail, arrivata all’associazione l’estate scorsa, in cui una sedicente banca spagnola fingeva di dover consegnare una donazione da 1 milione e 300mila euro frutto di un lascito testamentario.

I truffatori hanno chiesto il pagamento in anticipo delle spese per avviare l’istruttoria e far arrivare il denaro in Italia e, a forza di bonifici su conti correnti sempre diversi e intestati a persone diverse, Re ha versato in pochi mesi 100 mila euro di cui 60mila prelevati dal conto corrente della Croce rossa di Carpi e 40mila euro pagati di tasca propria. Mentre proseguono le indagini della polizia postale, a cui Re ha presentato denuncia non appena si è reso conto dell’imbroglio, nel comitato della Cri di Carpi, che conta circa 400 volontari, monta la rabbia. Rabbia verso il presidente dimissionario ma anche verso il consiglio direttivo, composto da quattro membri, che avrebbe dovuto controllare l’operato del presidente. «Il consiglio non sapeva niente, Massimo ha agito da solo, non ha informato nessuno dei bonifici che stava effettuando in Spagna» spiega il commissario Fabrizio Fantini incaricato da Roma di guidare la Cri di Carpi per sei mesi. Un volontario storico, che preferisce rimanere anonimo, sbotta: «Massimo ha fatto una cavolata ma il consiglio avrebbe dovuto controllare l’operato del presidente, invece per più di quattro mesi non hanno guardato il conto corrente». In realtà nella Croce rossa di Carpi dovrebbe esserci anche un revisore dei conti ma, spiega Fantini, è stato nominato solo un mese fa. In questo momento così delicato il comitato carpigiano della Croce rossa si è affidato all’avvocato Cosimo Zaccaria per essere rappresentato. «L’operato del comitato è stato regolare, purtroppo si è incappati in una truffa in cui la perdita ammonta a 60mila euro – spiega – La Croce rossa Italiana vuole perseguire in tutte le sedi gli autori di un gesto miserabile che danneggia l’associazione e i suoi ideali» e nel frattempo «il servizio continuerà regolarmente con l’opera dei volontari».