Caso Braglia, la rabbia biancorossa: «Caliendo mistifica la realtà»

Il Carpi fornisce una fattura «con cui il Modena smentisce se stesso». E annuncia cause «per tutelare l’immagine della società»

Il patron del Carpi Stefano Bonacini (FotoFiocchi)

Il patron del Carpi Stefano Bonacini (FotoFiocchi)

Modena, 23 ottobre 2015 - «Siamo in presenza di inaccettabili mistificazioni della realtà». La replica del Carpi alle dichiarazioni del presidente del Modena Antonio Caliendo, che ha detto che i biancorossi devono dei soldi alla società canarina, è di fuoco.

«E’ con vivo stupore, indignazione e ferma condanna che il Carpi prende visione del comunicato stampa pubblicato questa mattina dal Modena – si legge nella nota inviata nel pomeriggio – Lo stesso, infatti, riporta circostanze, dati, importi e obblighi, riferiti al Carpi , del tutto inveritieri, inesistenti e documentalmente smentiti, come si dimostrerà facilmente.

In particolare, l’infondata ricostruzione operata dal Modena muove dal presupposto che il Carpi sarebbe moroso quanto al ‘contributo di mantenimento del manto erboso dello Stadio Braglia’, pari a 40mila euro, al ‘contributo delle spese di utenze e funzionamento’, pari a 25mila euro, e alla quota parte del ‘canone di concessione dello Stadio Braglia’, pari a 7.500 euro.

L’aspetto più grave, evidentemente viziato da confusione e superficialità, a tacer d’altro – continua la nota – consiste nel fatto che il club gialloblù, nell’affermare quanto sopra, smentisce se stesso, posto che, in base alla fattura n. 146 del 02/09/2015, emessa da una società denominata Modena F.C. S.p.a., il Carpi, ad oggi, 23 ottobre 2015, non deve corrispondere alcunché al Modena, a nessun titolo».

Parole sostenute con la copia della fattura, inviata per conoscenza alle redazioni dei giornali. «La semplice disamina del documento fiscale, proveniente dalla stessa società che questa mattina ha tacciato il Carpi di essere ‘reiteratamente e gravemente inadempiente alle obbligazioni previste dalla convenzione’ – spiegano i biancorossi – dimostra come l’importo dovuto dalla società biancorossa al Modena in forza dell’Accordo Quadro, quanto alla stagione 2015/2016, sia pari a 189.100 euro, Iva compresa. Il suddetto importo, sempre secondo ciò che il Modena scrive nella fattura, deve essere versato dal Carpi ‘a mezzo ricevute bancarie mensili a partire dal 30/09/2015 fino al 31/08/2016’. Compiendo una semplice operazione matematica che si chiama divisione, ovvero 189.100 (euro) diviso 12 (mesi), il rateo scaduto il 30/09/2015 ammonta a euro 15.758,33. Peccato, però, che, come già spiegato ieri, il Carpi abbia ricevuto, in data 7 settembre 2015, quindi 23 giorni prima della scadenza della prima rata, un atto di pignoramento presso terzi, notificato dagli ufficiali giudiziari presso il tribunale di Modena nell’interesse di una fornitrice del Modena F.C. S.r.l., creditrice di quest’ultima società, in forza di decreto ingiuntivo di pagamento, provvisoriamente esecutivo, emesso dal tribunale di Modena a carico del Modena il 05/06/2015. Con tale atto il pubblico ufficiale ha intimato al Carpi di non corrispondere al Modena le somme, liquide ed esigibili, dovute a quest’ultima, fino alla concorrenza di 26.439,45 euro, con ordine di accantonamento delle stesse a garanzia dell’adempimento del debito del Modena nei confronti del proprio fornitore».

Durissima la chiusura: «Siamo in presenza di inaccettabili mistificazioni della realtà, fondate sul nulla, lo ribadiamo sul nulla, produttive di enormi danni in capo al Carpi, confutate dagli stessi documenti e dichiarazioni provenienti dal Modena. Piuttosto, vero è che al Modena, come si legge nel comunicato stampa pubblicato oggi dal Comune di Modena, verrà notificata una lettera di diffida inoltrata dall’amministrazione locale, con la quale lo stesso viene invitato al ‘rispetto delle scadenze dei pagamenti delle rate dei mutui contratti con il Credito Sportivo, alla regolarità dei versamenti dell’imposta comunale sulla pubblicità svolta nello stadio, all’impegno di effettuare la manutenzione ordinaria e straordinaria del manto erboso dello stadio, alla necessità di incaricare la ditta individuata, all’impegno di effettuare l’adeguata pulizia delle gradinate, degli spogliati, delle biglietterie e delle zone prospicienti l’accesso al pubblico, alla necessità di effettuare la manutenzione del tabellone luminoso, inattivo dall’inizio del campionato’.

Ciò posto – termina la società –, il Carpi dice basta: per i suoi tifosi, per gli sponsor, per la cittadinanza tutta! E comunica di aver conferito ampio mandato al proprio legale di fiducia, l’avvocato Mattia Grassani del Foro di Bologna, affinché vengano adottate tutte le più opportune iniziative, in sede sportiva, civile e penale per la tutela dell’immagine di una società e di una tifoseria da sempre portatori di sani valori».