Caso pedofili della Bassa. Quattro vittime: «Noi tutelati dalle istituzioni»

La lettera: «Sui media e nei pubblici dibattiti, si dà spazio a persone che hanno scontato pesanti condanne per aver abusato dei propri figli»

Una foto generica di magistratura

Una foto generica di magistratura

Modena, 27 gennaio - «Non ci siamo mai sentiti ‘rapiti’ dalle istituzioni, ma, al contrario, da queste tutelati e protetti. Non abbiamo mai chiesto in questi anni di rivedere i nostri parenti naturali, non abbiamo pianto quando abbiamo saputo che qualcuno di loro non c’era più». È solamente un passaggio, questo, della lettera che l’avvocato Luisa Vitali ha diffuso «in nome e per conto di quattro persone della cui identità mi sono personalmente accertata»; quattro persone, che, a detta della legale, sarebbero tra le vittime di abusi sessuali, quando erano minorenni, nell’ambito della maxi inchiesta sulla pedofilia esplosa negli anni Novanta nella Bassa modenese, una vicenda giudiziaria che Pablo Trincia di Repubblica ha recentemente ripercorso nella serie podcast ‘Veleno’. Proprio in relazione all’inchiesta giornalistica, i quattro scrivono: «Sui media e nei pubblici dibattiti, si dà spazio a persone che hanno scontato pesanti condanne per aver abusato dei propri figli, permettendogli di fare appelli nei quali si insiste nel volerli rivedere e ricostruire un rapporto. Noi diamo conferma di ogni dichiarazione fatta allora”.