Paziente trovato morto nel cavedio dell’ospedale, caso archiviato

La decisione del giudice per le indagini preliminari sul decesso di Primo Zanoli, 64enne di Castelnuovo, rinvenuto cadavere dopo 34 mesi dalla scomparsa

Il ritrovamento del cadavere

Il ritrovamento del cadavere

Modena, 23 marzo 2017 – Il caso Primo Zanoli è stato definitivamente archiviato. Per il gip Paola Losavio, infatti, tutte le indagini sono state svolte nel modo dovuto e ulteriori accertamenti non porterebbero a scenari diversi da quanto già emerso sul piano penale (resta in piedi la causa civile). Inoltre è ormai trascorso troppo tempo dai fatti. Dunque per la morte del 64enne di Castelnuovo Rangone, paziente di Baggiovara sparito nel nulla il 30 dicembre del 2011, e trovato privo di vita 34 mesi dopo, dentro a un cavedio al secondo piano del blocco otto (ormai mummificato) non ci saranno colpevoli.

Il decreto che dispone l’archiviazione è stato firmato dal gip proprio in questi giorni. Il giudice, in sostanza, ha accolto la richiesta avanzata dal pubblico ministero Luca Guerzoni. Contro la richiesta di archiviazione si era schierato l’avvocato dei parenti di Primo Zanoli, Lorenzo Muracchini. Il fascicolo che ipotizzava l’omicidio colposo era a carico di un geometra, il legale riteneva invece che le responsabilità del decesso fossero da imputare ad altre figure in quel momento presenti in ospedale: chi doveva vigilare sul paziente, ricoverato in Neurochirurgia dopo in ictus e sofferente di crisi da disorientamento, e chi avrebbe dovuto mettere in sicurezza il cantiere dell’ospedale dove si trovava il cavedio all’interno del quale è precipitato Zanoli.

Il pm Guerzoni aveva già chiesto in un primo momento l’archiviazione, ma il gip Teresa Magno aveva respinto la richiesta su opposizione dell’avvocato Muracchini. Ora, dopo che il corpo è stato ritrovato e sono state disposte nuove indagini, il decreto che archivia, definitivamente, la tragedia che ha riguardato il 64enne e la sua famiglia.