Povertà, mannaia sugli aiuti alle famiglie

L’Inps ha accolto meno di un quarto delle richieste

Una mensa

Una mensa

Modena, 20 Aprile 2017 - «Bene uscire da un’ottica puramente assistenziale, ma in questo momento il Sia raggiunge solo una parte minima dei nuclei familiari in grave difficoltà economica». Lo denuncia l’assessora al welfare Giuliana Urbelli osservando i dati modenesi relativi al contributo erogato dallo Stato. Le domande vengono gestite dal Comune, ma l’accoglimento spetta all’Inps. E la mannaia si abbatte su gran parte delle richieste.

I numeri sono eloquenti. Dallo scorso settembre al 31 marzo, sono stati ben 786 i cittadini che si sono rivolti agli sportelli dei Poli sociali territoriali del Comune per avere informazioni e consulenze sulla presentazione dei documenti per ottenere il sostegno al reddito varato dal Governo Renzi. Di questi 786, solo 425 hanno potuto inoltrare la domanda perchè - teoricamente - in possesso dei requisiti. Ma le domande accolte dall’istituto di previdenza sociale sono state appena 94.

«Allo stato attuale il Sia sostiene una parte minima delle famiglie bisognose», sottolinea Urbelli. Il contributo viene infatti erogato a quelle che hanno un indicatore Isee entro i 3mila euro. Una soglia limite «che comprende solo una minima parte dei nuclei che versano in forte disagio economico. È necessario lavorare per allargare la platea dei beneficiari».

L’aiuto economico è pari a 80 euro per ogni componente della famiglia fino a un massimo di 400 euro erogati bimestralmente dal momento in cui la domanda viene accolta. Il nucleo familiare del richiedente deve aderire ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa. Urbelli boccia la selezione, ma non la misura: «Va nella direzione giusta perché esce da un’ottica puramente assistenziale per puntare alla responsabilizzazione del nucleo familiare, nella prospettiva di accompagnarlo in un percorso di autonomia. Una logica che condividiamo appieno e che come amministrazione stiamo sperimentando su più piani». Prima che infatti entrasse in vigore il Sia, il Comune aveva approvato il Patto sociale di corresponsabilità «che, a fronte di contributi rivolti al mantenimento dell’alloggio, chiedeva alle persone un impegno specifico volontario con una forte valenza di inclusione sociale».

L’assessora annuncia quindi importanti novità per il Sia: «Sono state recepite le sollecitazioni degli enti locali, anche attraverso il lavoro in Conferenza Stato Regioni della vicepresidente Gualmini. L’allargamento dei criteri per poter presentare domanda per il Sia, recentemente approvato dal Governo, porterà infatti ad aumentare il numero delle famiglie che potranno beneficiarne. Il decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali rivede infatti il requisito relativo alla valutazione del bisogno, abbassandone la soglia da 45 a 25 punti». «E sarà anche importante - conclude - anche l’apporto del Res, il Reddito di solidarietà stanziato dalla Regione che andrà a integrare il Sia e sarà rivolto anche ai singoli e alle famiglie senza figli minori, oltre che ovviamente i benefici che come amministrazione comunale stiamo continuando ad erogare e a potenziare anche nel bilancio di previsione 2017».

di LUCA SOLIANI