I comitati per la sicurezza: 'Prepariamo una mappa del degrado'

La cartina elencherà i problemi quartiere per quartiere con episodi e proposte

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Modena, 23 novembre 2017 - Una mappatura delle zone del degrado sotto la Ghirlandina con dati, fenomeni e proposte di intervento. La neo-ricostituita Unione dei sette comitati per la sicurezza cittadina non sta con le mani in mano e prepara le prossime mosse . Una di queste è la creazione di una vera e propria cartina in cui verranno indicate le criticità quartiere per quartiere, con l’elenco dei principali episodi di criminalità degli ultimi anni e le situazioni più allarmanti. In particolare, verranno messe in risalto le soluzioni sbandierate negli anni dalle varie amministrazioni che però non si sono mai concretizzate come promesso. Il lavoro di compilazione è ancora all’inizio, proprio perché si tratterà di un approfondimento puntuale, ma c’è da star certi che definirà una volta per tutte la geografia del degrado cittadino, proponendosi anche come guida per orientare le azioni future del Comune.

E che i comitati abbiano rilanciato la loro ‘mission’ in grande stile, ne è la prova sia la rinnovata sinergia che la pronta risposta all’intervista di Muzzarelli al Carlino di domenica scorsa. «Il problema – recitava uno dei passaggi del comunicato diffuso lunedì – non è quello di ‘insistere’ sulla polizia di prossimità bensì quello di ‘istituire’ un tipo di polizia di prossimità che, con un vero coordinamento fra le diverse polizie, attui un serio monitoraggio. A Modena il controllo del territorio è una formula mitica della quale tutti parlano ma che nessuno ha visto concretizzarsi. Un fantasma che si è materializzato, a periodi, solo in zona Gramsci quando la pressione mediatica era esplosa e i cittadini, che non ne potevano più, stavano organizzando manifestazioni eclatanti».

Sulla mobilitazione intensa dei gruppi spontanei di cittadini, si è espresso due giorni fa anche il vicepresidente provinciale di Confcommercio, Massimo Malpighi, non meravigliandosi delle proteste in atto: «La ripresa delle attività dei comitati è la conferma che i dati sulla sicurezza non migliorano, e di conseguenza la paura porta le persone a unirsi e sollevare i problemi. L’importante è che non ci si limiti a parlare dei problemi solo quando avvengono i fatti, ma che l’attenzione resti sempre alta». Sul tema illegalità e le ricadute, in particolare, sul lavoro degli imprenditori (secondo l’ultima indagine di Confcommercio il 51% delle imprese pensa che la criminalità sia peggiorata) si espressa ieri la coordinatrice provinciale di Forza Italia Giovani, Valentina Mazzacurati: « Ostaggi è la parola che più si addice alla situazione che vivono le imprese e poi i cittadini nelle loro abitazioni. Ostaggi non solo per paura di essere derubati ed aggrediti, ma anche ostaggi delle leggi che poi premiano chi delinque e penalizzano chi, oltre ad aver subito un danno patrimoniale o fisico, deve dimostrare la sua buonafede nella difesa personale. L’analisi di Confcommercio ci dimostra che il castello di sabbia che la sinistra continua a chiamare ‘percezione di insicurezza’ sta crollando».