Terremoto, Enel inizia a staccare la corrente ai morosi

Nei container 92 terremotati hanno accumulato un debito di 350mila euro di bollette non pagate Franco Maria Fadda, area Nord Est: «Siamo sempre stati disponibili, ma siamo un’azienda»

I responsabili di Enel questa mattina in conferenza stampaI responsabili di Enel questa mattina in conferenza stampa

I responsabili di Enel questa mattina in conferenza stampaI responsabili di Enel questa mattina in conferenza stampa

Modena, 5 febbraio 2016 - Quasi 350 mila euro di bollette non pagate da parte di 92 terremotati che vivono ancora nei container da dicembre 2012. E per loro adesso scatta il taglio della corrente elettrica che alimenta tutte le forniture nei moduli abitativi provvisori (map) dalla cucina al riscaldamento.

Dopo aver pazientato per anni, cercando di aiutare i terremotati modenesi e ferraresi con piani di rateizzo, Enel ha annunciato questa mattina che non può più aspettare. Nel novembre scorso l’azienda ha iniziato a ridurre la potenza di fornitura nei container di 25 morosi con i debiti più pesanti e nei prossimi giorni la corrente verrà completamente staccata. Contestualmente inizierà la riduzione di potenza per altre 67 famiglie che nel giro di 15 giorni si troveranno completamente senza corrente.

I morosi sono dislocati in vari comuni terremotati del modenese e nel comune ferrarese di Cento, complessivamente sono ancora attive 218 forniture su un totale di 770 attivate a dicembre 2012. Oltre ai 350 mila euro Enel vanta anche 800mila euro di credito nei confronti di terremotati che fino ad oggi hanno abbandonato i map lasciando bollette da pagare.

«Abbiamo sempre dato la nostra disponibilità e siamo sempre a disposizione per rateizzazioni personalizzate - ha detto Franco Maria Fadda responsabile Enel mercato area Nord Est - ma abbiamo il dovere di essere equi, siamo un’azienda»