Carni, estorsione ai Levoni. "Dateci 90mila euro e fermiamo le proteste" / VIDEO

Arrestati dalla polizia il coordinatore nazionale dei 'Sì Cobas' e un consulente sindacale. Smascherati grazie a intercettazioni e videocamera nascosta

Aldo Milani

Aldo Milani

Modena, 27 gennaio 2017 - La polizia di stato ha tratto in arresto, in flagranza di reato, un esponente nazionale del sindacato ‘Si Cobas’  e un consulente sindacale ritenuti responsabili di estorsione aggravata e continuata nei confronti della famiglia Levoni di Castelnuovo, titolari dell'Alcar Uno, noto gruppo industriale del settore della lavorazione delle carni.

I poliziotti della squadra mobile modenese hanno sorpreso i due poco dopo aver incassato una parte della somma di denaro, che era stata estorta per calmierare le attività di protesta e di picchettaggio nei confronti delle aziende del gruppo.

Uno dei due arrestati è il coordinatore nazionale Aldo Milani, come si legge sul blog del sindacato stesso. 'Il nostro coordinatore nazionale Aldo Milani è stato prelevato dalla Polizia, arrestato e tradotto nel carcere di Modena. E' evidente che ci troviamo di fronte a un escalation repressiva senza precedenti'. Poi una serie di critiche allo Stato: 'La sostanza è semplice: con l'arresto di Aldo Milani si vuol mettere definitivamente fuorilegge la libertà di sciopero!', scrivono i 'Si Cobas' su internet. Infine, l'annuncio: 'Proclamiamo quindi fin da ora la mobilitazione in tutti i luoghi di lavoro, e chiamiamo le reti di simpatizzanti e solidali a mobilitarsi nelle iniziative che nelle prossime ore saranno indette dal 'Sì Cobas' contro la repressione e per la liberazione immediata di Aldo'. 

Le indagini

La richiesta estorsiva complessiva, stando quanto hanno ricostruito le indagini coordinate dalla procura e portate avanti dalla squadra mobile della questura, ammontava a 90mila euro. Nella giornata di giovedì pomeriggio, dopo la denuncia degli imprenditori, gli uomini della squadra mobile sono intervenuti mentre Milani e il consulente sindacale incassavano una prima tranche da 5mila euro in contanti. I due arrestati avevano chiesto il pagamento della somma promettendo in cambio la garanzia della pace sociale tra le parti, ovvero tra i dipendenti di una cooperativa (Alba Service) - da tempo in agitazione - e l'azienda. Il concetto: 'Se versate questi soldi alla cassa di resistenza noi garantiremo la pace sociale altrimenti ci saranno nuovi picchetti e proteste con l'interruzione dei lavori'.

Il passaggio di denaro è stato interamente ripreso da telecamere nascoste, mentre l'intera indagine, come sottolinea il procuratore capo Lucia Musti, si è avvalsa dell'utilizzo di numerose intercettazioni telefoniche e ambientali. Gli inquirenti invitano ora gli altri imprenditori che potrebbero avere subito lo stesso meccanismo estorsivo a farsi avanti.

La protesta. Una manifestazione di protesta dei Si Cobas davanti al carcere di Sant'Anna è in corso dopo l'arresto per estorsione del coordinatore nazionale Aldo Milani e di un consulente sindacale, in relazione alle proteste avvenute nei mesi scorsi davanti alla Alcar 1 di Castelnuovo Rangone. Al momento è presente più di un centinaio di persone.