"Renzi non ascolta, voglio andar via"

Eudes Canali, veterano dei volontari Pd, verso l’addio. "Festa di Ponte alto a rischio"

Eudes Canali

Eudes Canali

Modena, 22 febbraio 2017 - «La mia intenzione è di non rimanere nel Pd, ma almeno fino a luglio ci siamo impegnati per il concerto di Vasco Rossi. Per il futuro non so. Anche la Festa provinciale di agosto a Ponte Alto in queste condizioni non so se saremo in grado di garantirla, ne devo parlare con il segretario Lucia Bursi». Si prepara ad ammainare la bandiera del Pd anche Eudes Canali, 70 anni a ottobre, volontario storico e responsabile Feste del Partito democratico. Il dramma della scissione ormai annunciata a livello nazionale attraversa anche la base modenese posta ora di fronte al dilemma: restare nel Pd o seguire i fuoriusciti nell’avventura politica di una nuova sinistra?

Veterano ed esperto della kermesse del partitone, alle quali collabora come volontario fino dal 1974, Eudes Canali si è occupato delle Feste del Pd fin dalla nascita del partito, una decina di anni fa sotto la segreteria di Walter Veltroni. Addolorato per quello che sta succedendo, il responsabile dei volontari è intimamente convinto che forse separarsi è la soluzione migliore.

Perché Canali è pronto a lasciare?

«La domanda che mi pongo io e che ci poniamo tra i volontari quando organizziamo le Feste è: ma per cosa lo stiamo facendo? Cosa è esattamente questo Pd per cui ci stiamo impegnando?».

Cosa non piace di questo partito a Modena?

«Sul piano locale nulla da dire, i malumori riguardano la gestione nazionale del partito, il segretario che rifiuta il dialogo per esempio. Questo è un partito nel quale pur con tutti i difetti la dialettica è sempre stata assicurata. Fino a due anni fa non c’era alcun problema, ora i malumori aumentano e viene sottolineata da molti questa fatica ad ascoltare che sembra avere Renzi. Un problema che non era mai emerso prima, neanche ai tempi più drammatici di Occhetto».

Tra i 1200 volontari che partecipano solitamente all’organizzazione (ma solo 5 anni fa arrivavano a 1800) della Festa quanti sono gli scontenti tentati di andarsene?

«Direi la maggior parte, almeno quelli che conosco io la pensano così».

Lei personalmente pensa di lasciare?

«La mia intenzione è quella di non rimanere nel Pd, ma dobbiamo onorare degli impegni che abbiamo assunto come partito con il Comune per il concerto di Vasco Rossi a luglio: il servizio parcheggi e un punto ristoro. Dopo si vedrà...».

La Festa provinciale è ad agosto: come vi comporterete?

«Ne devo parlare appunto con Lucia Bursi, è chiaro che se viene meno il gruppo che tira non ci sono più le condizioni per fare la Festa che si basa praticamente sui volontari. Parlo dei cuochi, camerieri, idraulici, elettricisti, sorveglianti. Senza di loro è impossibile. Per organizzare per esempio la gestione di un ristorante occorre che le persone assicurino il proprio impegno costante per tutto il mese. Con questo clima la vedo molto difficile».

Dal suo punto di vista, nell’organizzazione delle Feste, il Pd inteso come matrimonio tra ex Ds e Margherita ha funzionato?

«Sinceramente io non ho mai avvertito questo problema quando abbiamo incontrato i volontari ex Margherita o almeno non in tutta la provincia. Per esempio a Formigine e nella Bassa hanno collaborato molto con noi, abbiamo sempre fatto un bel lavoro. E d’altronde, come dico sempre, le Feste sono sempre state più avanti del partito, perché le Feste riescono a unire la gente, il partito invece le divide».