Daspo per la rissa in tribuna, i papà ‘fanno pace’

I genitori di Fiorano e Solierese coinvolti: "Accettiamo la punizione ma aiuti tutti a riflettere"

Ragazzini in campo (Foto d'archivio)

Ragazzini in campo (Foto d'archivio)

Fiorano (Modena), 14 febbraio 2016 - «Una punizione sproporzionata se paragonata a episodi simili. Ma l’accettiamo se servirà ad aprire una riflessione sul ruolo dello sport nello sviluppo dei figli e sul comportamento che gli adulti devono tenere». Alla fine, seppure con una punta di rammarico per la durezza della sanzione, i genitori-tifosi del Fiorano e della Solierese – coinvolti nella lite del 24 gennaio verso la fine della partita di Allievi interprovinciali – parlano (comunque dietro anonimato) per la prima volta attraverso una dichiarazione congiunta e controfirmata dai partecipanti, limata e soppesata alla fine dell’incontro ‘riappacificatore’ che si è svolto ieri a Fiorano.

Al summit, segretissimo per evitare i giornalisti, c’erano anche i presidenti delle due società sportive, Michele Iacaruso e Angelo Neri, che riferiscono di come «i genitori si sono scambiati reciprocamente segni di rispetto e dispiacere per quanto successo». Resta l’amarezza per una punizione giudicata esagerata (il presidente del Fiorano ha sempre considerato eccessiva la definizione di «match pugilistico» da parte della Figc), e tuttavia i papà, stringendosi la mano, hanno riconosciuto «di aver tenuto un comportamento che rappresenta un esempio sbagliato per i figli e per gli altri ragazzi, vanificando il lavoro che le due società hanno svolto e stanno svolgendo a favore dei settori giovanili. Perché in ogni sport l’educazione non può essere seconda alla pratica fisica».

La lite, proseguono i due papà, «è diventata un caso nazionale sfociato nel divieto di accedere alle manifestazioni sportive per un anno (il riferimento al Daspo comminato dalla polizia ndr): accettiamo questa punizione, sproporzionata se paragonata a episodi simili o più gravi diffusi in ogni livello del calcio e non solo, se servirà ad approfondire il dibattito e le riflessioni sul ruolo dello sport nello sviluppo dei figli, sulle opportunità che offre e anche sul comportamento che gli adulti devono tenere».

Il battibecco sfociato in spintoni, insulti e qualche pugno allo stadio indusse il 24 gennaio scorso l’arbitro a sospendere l’incontro a pochi minuti dalla fine, mentre i giocatori, tra cui i figli dei due intemperanti, si avvicinavano sconcertati alla rete di protezione che separa il campo dalla tribuna. La Figc sulla vicenda ha pronunciato una sentenza esemplare condannando le due società a una multa di mille euro, due partite da giocare a porte chiuse e la partita persa a tavolino. Quindi la Digos ha notificato nei giorni scorsi anche il Daspo di un anno ai due genitori, con il divieto di partecipare e accedere a manifestazioni sportive per un anno.