Crescono i furti in casa. Trecento in più dello scorso anno

Il questore incontra i cittadini: "Segnalate i movimenti sospetti"

Un ladro

Un ladro

Modena, 27 ottobre 2016 - Trecento furti in più negli appartamenti rispetto allo scorso anno. È questo il boccone indigesto per le forze dell’ordine ogni giorno sulle strade per combattere il crimine. Sono bande che provengono per lo più dall’est Europa, che spesso compiono i blitz facendo i pendolari da fuori provincia e che passano al setaccio abitazioni scelte sul momento, selezionandole tra quelle con facile accesso.

Un dato, quello dei furti, in contrasto secondo la questura con gli altri reati che segnano invece un calo rispetto al 2015. Numeri a parte, spaccio di droga, furti, scippi e truffe che vedono vittime soprattutto anziani rappresentano il nemico da combattere.

Lo chiedono con forza i cittadini e l’hanno voluto fare faccia a faccia con la polizia in un incontro organizzato dal Comitato Anziani ed Orti Sant’Agnese – San Damaso che si è tenuto martedì al quartiere Le Torri, in zona Morane, un’area densamente popolata e dove proprio l’associazione di cui è presidente Roberto Ricchetti svolge da anni opera di socializzazione e aggregazione, impegnandosi soprattutto nei confronti di bambini e ragazzi ‘difficili’ e di giovani profughi coinvolti in diverse iniziative.

All’incontro oltre al questore Paolo Fassari, erano presenti la dirigente della squadra volante Paola Convertino e il dirigente della squadra mobile Enrico Tassi.

Incalzati dai presenti, pensionati ma non solo, i poliziotti hanno spiegato come difendersi per quanto è possibile dai ladri attraverso porte blindate chiuse sempre a chiave e l’attenzione anche a portoni d’ingresso dei palazzi e balconi, accertandosi sempre di chiuderli con cura. Anche i sistemi di allarme possono essere un aiuto ma diventano inutili di fronte a bande altamente specializzate.

Il focus si è spostato poi sui truffatori e l’esortazione è stata ancora una volta quella di non fidarsi mai di chi non si conosce. Ma soprattutto i dirigenti della Questura hanno insistito sulla necessità di segnalare con prontezza ogni situazione o persona sospetta, appropiandosi di nuovo del territorio, restando uniti anche attraverso email o chat telefoniche. «Il quartiere è vostro, non nostro – ha detto il questore ai presenti – non abbiate timore di ucire e di chiamarci se vedete qualcosa di sospetto».

E a proposito c’è chi sta già pensando ad iniziative ad hoc come ha proposto Giuseppe Marconi, uno dei residenti. «Propongo passeggiate notturne in gruppo in modo da essere da deterrente ai malintenzionati, che non vogliono essere però delle ronde – ha precisato il giovane – deve essere una cosa assolutamente pacifica, la nostra unica arma deve essere il cellulare per chiamare, se necessario le forze dell’ordine».