Modena, furto da mezzo milione in casa di un imprenditore

Il colpo da capogiro è stato consumato in strada Pomposiana. Gli autori hanno disattivato il sistema d’allarme e aperto due casseforti

Il furto è stato consumato in strada Pomposiana (foto d'archivio)

Il furto è stato consumato in strada Pomposiana (foto d'archivio)

Modena, 10 dicembre 2019 - Sono spietati, preparati e sanno perfettamente dove e come colpire. ‘Loro’ sono i componenti di una banda di ladri professionisti che da mesi, ormai, incarnano il terrore di cittadini e commercianti e che, nel week end, hanno messo a segno un furto da capogiro. Dopo la razzia nell’abitazione della ex candidata sindaco Cinzia Franchini e dopo un’altra decina di furti nelle ultime 48 ore sabato notte i malviventi hanno ripulito la villa di un noto imprenditore modenese.

Leggi anche Trovano i ladri in casa: picchiati Non parliamo di un furto ‘a caso’ ma di un’irruzione studiata nel minimo dettaglio che ha permesso alla banda di fuggire con un bottino di oltre mezzo milione di euro. L’episodio è avvenuto sabato sera nell’abitazione del professionista, appunto, in strada Pomposiana. L’uomo ha scoperto il colpo qualche ora dopo, lanciando subito l’allarme alle forze dell’ordine. Pare che la banda sia riuscita non solo ad introdursi nell’abitazione protetta da numerosi sistemi di sicurezza passiva ma anche ad aprire, probabilmente con un flessibile, le casseforti presenti e all’apparenza ben nascoste. Sicuramente i malviventi, prima di ripulire i ‘contenitori’ hanno studiato il colpo nel minimo dettaglio tanto che sarebbero riusciti a disattivare l’allarme prima di forzare poi uno degli ingressi dell’abitazione. Una volta dentro, appunto, sono andati dritti verso le casseforti per poi tagliarle in due e ripulirle. All’interno c’erano gioielli, contanti e orologi e altri preziosi della famiglia per un valore che si aggirerebbe appunto attorno al mezzo milione di euro. Sul posto sono arrivate domenica le volanti e, subito dopo, i colleghi della scientifica al fine di recuperare eventuali tracce lasciate dai malviventi. Del caso se ne occupa ora la squadra mobile. Ad agire sarebbero state almeno tre persone, come emergerebbe dalle immagini di videosorveglianza estrapolate dalle telecamere perimetrali. Dalle stesse, però, non sarebbe stato possibile al momento stilare un identikit dei balordi che avrebbero agito a volto coperto. All’interno delle casseforti vi erano custoditi ricordi di una vita dell’imprenditore, comprensibilmente scosso per la grave intrusione. Un episodio che, ancora una volta, dimostra l’impossibilità da parte dei cittadini di difendersi da quelli che sono divenuti veri e propri attacchi alla vita intima dei modenesi. Una ‘pretesa’ o quasi, ormai sentirsi al sicuro all’interno delle proprie abitazioni, ‘violabili’ con facilità disarmante da professionisti del crimine particolarmente preparati. Da giorni, infatti, è in azione in città una banda in grado di ‘abbattere’ qualsiasi ostacolo grazie a flessibili e altri strumenti all’avanguardia, con i quali vengono messi fuori uso e allarmi e telecamere.