Modena, le imprese. "Il Comune analizzi il sottosuolo"

Un'offerta contrattuale per realizzare il Parco della creatività all’ex Amcm? Ma prima l'Amministrazione chiede se vi sono inquinanti

I privati rigenereranno un’area di 16mila metri quadrati

I privati rigenereranno un’area di 16mila metri quadrati

Modena, 12 dicembre 2017 - Un'offerta contrattuale vincolante per realizzare il Parco della creatività all’ex Amcm? Prima di farci avanti vogliamo sapere se vi sono (e in che misura) inquinanti nel sottosuolo. A chiederlo con un’istanza al Comune è il raggruppamento temporaneo d’imprese – capeggiato da Cmb – individuato dall’amministrazione con procedura di evidenza pubblica. L’intervento dei privati (valore 35 milioni di euro), come noto, si occuperà di riqualificare un’area di oltre 16mila metri quadrati, circa la metà dei quali destinati a funzioni pubbliche (spazi culturali, impianti sportivi e servizi), mentre sul resto le linee di indirizzo definite dal Consiglio prevedono una porzione residenziale (per un massimo di 80 alloggi) e attività commerciali a servizio del quartiere, tra le quali una struttura alimentare medio-piccola (fino a 1.500 metri quadrati di superficie di vendita).

Il gruppo di imprese sta definendo l’offerta da presentare all’amministrazione (il termine è stato spostato al 19 gennaio), ma prima di metterla nero su bianco vuole quantificare le presenze ‘indesiderate’ nel sottosuolo. La proroga chiesta dai privati (ne parliamo più ampiamente sotto) consentirà quindi di avere i risultati dell’indagine ambientale integrativa sull’area. Come indicato nella determina del 4 dicembre scorso, il Comune punta a terminare l’analisi entro l’anno per una spesa totale di circa 15mila euro. L’intervento è già stato affidato alla ditta Geo-Probe srl Indagini Geognostiche, con sede a Casalecchio di Reno (Bologna)

Complessivamente si tratta di otto sondaggi con il metodo del carotaggio continuo della lunghezza di 6 metri. Verranno prelevati 27 campioni di terreno che verranno sottoposti ad analisi di laboratorio. Si tratta quindi di un’integrazione rispetto alle indagini già effettuate con anche nuovi punti di prelievo, maggiori profondità e un numero superiore di parametri da analizzare.

L’obiettivo – fanno sapere da Piazza Grande – è verificare l’eventuale presenza di inquinanti nel suolo e le loro caratteristiche per valutare con maggiore precisione di quali interventi di bonifica sarà necessario tener conto nella definizione del Piano finanziario dell’offerta vincolante.