Modena, Carlo Giovanardi indagato: "Tutto trasparente, volevo salvare un’azienda"

Per la Dda il senatore e l’ex vicario del prefetto avrebbero cercato di reinserire la Bianchini nella white list

Il senatore Giovanardi

Il senatore Giovanardi

Modena, 10 aprile 2017 - A due anni dall’interrogatorio in prefettura dell’ex vicario del prefetto Mario Ventura, sono arrivati direttamente dalla direzione distrettuale antimafia di Bologna gli avvisi di garanzia nell’ambito di un’inchiesta - nata come costola della più nota Aemilia - sulle presunte pressioni per aiutare l’azienda Bianchini di San Felice (i cui titolari sono imputati proprio nel processo Aemilia) ad aggirare la white list, l’elenco delle aziende pulite che possono lavorare alla ricostruzione post sisma. Oltre a Ventura, è indagato il senatore di ‘Idea’ Carlo Giovanardi, che tanto si è speso per far riammettere la Bianchini nella white list malgrado i contatti della azienda con la cosca Grande Aracri per cui oggi è a processo. «Ho sempre svolto l’attività in aula, in commissione antimafia, presentando emendamenti e interrogazioni, ed è tutto agli atti, con una radicale critica a come venivano gestite le interdittive – si difende Giovanardi – perché non venivano fatte per salvare le aziende, ma per distruggerle. Ma la mia è stata un’attività di parlamentare, le cui prerogative ho esercitato in maniera rigorosa, visto che tra i miei compiti c’è anche il sindacato ispettivo. Ho fatto tutto con la massima trasparenza e onestà e sono intervenuto su questioni amministrative. Quando sono arrivati gli aspetti penali, non mi sono più interessato».

I pm antimafia hanno notificato l’avviso di garanzia anche a Augusto e Alessandro Bianchini: l’atto è stato spedito poiché nei prossimi giorni si terrà a Bologna una udienza in cui il giudice dovrà decidere se chiedere al Senato l’utilizzo delle intercettazioni a carico di Giovanardi. Le accuse sono quelle di rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio e minaccia o violenza a un corpo politico, amministrativo o giudiziario dello Stato. Per alcuni indagati è prevista anche l’aggravante dell’agevolazione del clan mafioso.