Marano, nanna a terra all'asilo. Petizione dei genitori

Le mamme: "Indignate, ai bimbi chi pensa?". E il preside tira in ballo le maestre

Una foto generica di asilo

Una foto generica di asilo

Marano (Modena), 21 febbraio – Son volati gli stracci ieri mattina davanti alla segreteria scolastica di Marano, dove una ventina di genitori infuriati – quasi tutte mamme – hanno assediato l’ufficio del preside Fabricio Lolli per il ‘caso nanna’ alla materna Collodi. Finché non è uscito per parlare con loro. Il dirigente prima ha riletto le circolari già pubblicate sul sito della scuola, poi ha cercato di arginare le proteste, durissime. Addossando di fatto le responsabilità sul ‘riposino a terra’ alle maestre, perché in un Consiglio docenti di fine ottobre si erano prese l’impegno, firmando la programmazione, di gestire il momento della nanna. Che comprende, appunto, lo spostamento delle brandine, visto che un dormitorio non c’è.

Dalle spiegazioni di Lolli ai genitori («Non ha mai detto alle maestre di non usare le brandine, ma il medico del lavoro mi ha fatto notare la cosa...») e da una sua nuova circolare si evince che al riposino a terra si è arrivati quando le bidelle han deciso di non collaborare più con le insegnanti nella sistemazione della brande, perché la mansione non rientrerebbe tra quelle contrattuali. Ma a quel punto, temendo denunce legate a possibili malattie professionali, è stato il preside giovedì a ricordare per iscritto alle docenti – ma non alle famiglie – che l’uso delle brandine in sostanza dipendeva solo da loro. Altrimenti tutti a riposare per terra.

Mamme e papà, però, anche ieri si sono schierati compatti con le maestre, che per sistemare la sala in modalità siesta dovrebbero lasciare i bimbi incustoditi: sono momenti in cui c’è solo una ‘tata’ in sala. E gli stessi genitori, ora inviperiti con le bidelle, hanno battuto anche ieri soprattutto sul tasto della mancata informazione da parte del preside. «Bastava dirlo prima che c’era questo problema – gli ha detto un papà –, ne avremmo parlato con calma e avremmo trovato una soluzione. Invece giovedì sono state le docenti a dirci che i nostri figli avrebbero dormito per terra da lunedì. Ma è questo il modo di comportarsi? A metà anno poi, da un giorno all’altro».

«Siamo indignate – ha detto una mamma – perché al momento dell’iscrizione, se si voleva impedire ai bambini di dormire come si deve, noi avevamo il diritto di sapere che cosa voleva fare questa scuola. Io ne avrei scelta un’altra. Qui ci si preoccupa della parolina sulla circolare, di chi deve sollevare una brandina, persino di ipotetiche denunce dei sindacati. Ma ai bimbi, che a 3 e 4 anni hanno il sacrosanto diritto di riposare bene, chi ci pensa?».

«Le bidelle conoscono la parola ‘collaborare’? Alle maestre la schiena non può far male? Si vede che nel firmare il programma in ottobre le docenti si aspettavano l’aiuto di sempre – ha aggiunto un’altra mamma –. Altrimenti le bidelle si possono sempre cambiare, ma non venite a parlarci di igiene coi bimbi che dormono a terra...».

Nel frattempo, prima dell’assedio in segreteria, le mamme insorte ieri hanno raccolto in poche ore oltre cento firme in paese tra bar, supermercati e scuola, per chiedere al preside il rispristino delle condizioni precedenti. Dopo pranzo, invece, chi ha potuto (lavoro permettendo) ha portato a casa i propri bimbi per farli riposare in un lettino. Un lusso che è mancato a chi è rimasto a scuola.