Marco Bianchi e la cucina con amore: «È il modo migliore per volersi bene»

Il cuoco e divulgatore scientifico presenta il suo libro al Forum Monzani

Marco Bianchi, Fppf Mentor della Fondazione Veronesi è noto anche al pubblico della televisione

Marco Bianchi, Fppf Mentor della Fondazione Veronesi è noto anche al pubblico della televisione

Modena, 14 gennaio 2018 - Un atto d’amore. Per la propria famiglia ma anche per se stessi. Marco Bianchi, divulgatore scientifico, Fppf Mentor della Fondazione Veronesi, cuoco e personaggio televisivo, vede così la cucina, un momento in cui emozioni, scienza e gusto si uniscono per dare vita a una ricetta buona e alla portata di tutti. Questi i principi che hanno ispirato il suo ultimo libro, ‘Cucinare è un atto d’amore’, che lo stesso Bianchi presenterà oggi alle 17.30 al Bper Forum Monzani di Modena.

Marco, come nasce il libro?

«Vuole essere la risposta alla richiesta dei tanti follower, oltre 334mila su Facebook, oltre 93mila su Instagram, che da tempo mi chiedevano uno strumento utile per realizzare un menù equilibrato e sano».

Il testo ha una struttura particolare: molte fotografie e incentrato su 10 ceste e 65 piatti semplici.

«E’ un libro ‘fotografico’, perchè le immagini vogliono trasmettere emozione e al tempo stesso accompagnare i lettori nella realizzazione dei piatti. Mi sono inventato l’idea delle ceste per aiutare le persone a fare la spesa; per ogni cesta ci sono degli ingredienti con cui fare pietanze diverse, semplici, dall’antipasto al dolce. Volevo offrire al pubblico un racconto meno accademico e più personale, anche se la scienza per me rimane sempre la base di tutto. Ogni frase ha dietro di sé una bibliografia scientifica che ho cercato di rendere più accessibile aprendo le porte di casa mia».

10 ceste, 65 piatti: perchè questi numeri?

«Dieci sono le ragioni scientifiche sui cui si fondano le mie scelte dietetiche. Ciò che conta è capire come utilizzare al meglio i cibi che fanno bene alla salute. Ecco perché prima delle ricette, ho stilato i ‘10 perché’, per far capire che non sono un ‘talebano’ della nutrizione sana a discapito del gusto ma un amante della cucina che usa la testa per mangiare bene ogni giorno».

In che senso cucinare è ‘un atto d’amore’?

«Mangiare bene è il primo passo per prendersi cura di se stessi e chi amiamo. E nell’ottica di tutelare chi amiamo, fondamentale è la prevenzione. Dunque cucinare bene è il modo migliore per fare prevenzione primaria, dunque volersi bene. La salute di tutti noi si costruisce a tavola giorno dopo giorno. Oltre il 50% dei tumori e l’80% della patologie cardiovascolari hanno una stretta relazione con lo stile di vita, anche alimentare».

Qual è il rapporto tra scienza e palato?

«Incentrato sul giusto equilibrio: non facciamoci prendere dall’ansia delle calorie o del cucinare tutto in un certo modo. Ovvio che il palato deve essere soddisfatto, sapendo seguire la scienza».

Tra gli ingredienti non mancano caffè e cioccolato, riabilitati dalla scienza per i loro effetti benefici. Altri miti da sfatare?

«Sono alleati della nostra salute, sempre seguendo la parola ‘equilibro’. Lo stesso vale per il latte: le ultime ricerche dimostrano svolge addirittura una funzione protettiva nei confronti dello sviluppo del cancro al colon-retto. La possibile correlazione con il tumore alla prostata è data dalla quantità di calcio in sé, non dal latte, che comunque consiglio sempre senza lattosio per una maggiore digeribilità».