Prof Modena assolta dai reati gravi: "Non sono più la strega cattiva"

Condannata solo per falso in appello

La prof Maria Grazia Modena (foto Fiocchi)

La prof Maria Grazia Modena (foto Fiocchi)

Modena, 3 dicembre 2016 - E’ di nuovo pulito il camice della professoressa Maria Grazia Modena. La corte d’Appello di Bologna ha annullato quasi in toto la condanna emessa in primo grado con rito abbreviato dal Gup del tribunale di Modena, che infliggeva all’ex primario della Cardiologia del Policlinico una pena di 4 anni. La prof è stata infatti assolta dai reati più gravi con formula piena: sono cadute le accuse di associazione a delinquere, corruzione, truffa ai danni dell’ospedale e abuso d’ufficio. E’ stata invece condannata a 8 mesi (pena sospesa) per falso, in merito a due lettere, sullo stato di altrettante sperimentazioni, firmate e spedite alla direzione generale, in cui erano stati riportati, non da lei, dati errati. Annullata anche l’interdizione dai pubblici uffici. Un duro colpo per l’inchiesta del Nas, ‘Camici Sporchi’.

Cosa ha provato quando il giudice ha letto la sentenza?

«Un’emozione che per me ormai era rara: felicità pura e semplice. Mi ha giudicato un collegio serio ma abbiamo atteso tante ore prima di sapere il verdetto e per un attimo ho temuto il peggio. Mi ero alzata ottimista perché sono innocente e perché sapevo di essere difesa da grandi avvocati».

Quindi si aspettava l’assoluzione?

«Dentro di me sentivo solo che sarebbe andata bene anche se non so come avrei potuto reagire se fosse andata diversamente. La frase: ‘perché il fatto non sussiste’ è bellissima. Domattina (oggi, ndr) mi sveglierò serena per la prima volta dopo quattro anni. Anche perché i reati che mi contestavano erano pesanti anche solo da pronunciare; associazione per delinquere, truffa, abuso d’ufficio, corruzione».

Come ha vissuto questi anni?

«Mi avevano tolto tutto ma ho sempre camminato a testa alta. Ho perso il lavoro, la reputazione, sono stata sospesa dal Policlinico, dall’Università, calpestata in tutti i modi senza mai ricevere segni di solidarietà da nessuno, neppure da coloro che fino a pochi giorni prima dell’arresto si erano definiti amici. Non c’è stato un solo caso di malasanità, non ci sono pazienti a cui sono stati diagnosticati problemi ed è ora che la gente lo capisca».

Lei decise per l’abbreviato pur rischiando.

«Ho costretto quasi con la forza i miei legali a scegliere l’abbreviato; avevo fretta di finire, di tornare al lavoro, di sentirmi libera. Mi ero illusa che in questa città si potesse smontare un processone costruito su castelli di carta ma non è stato così. Gli elicotteri, i camici bianchi arrestati, lo spettacolo mediatico piaceva troppo, nonostante non ci fosse l’onere della prova e le carte fossero dalla mia parte».

Ed ora cosa farà?

«Spero innanzitutto che questa mia assoluzione aiuti tutti gli altricoinvolti nel processo ordinario. Un procedimento di cui si parla poco perché mancava la strega cattiva che ora però è uscita dal ‘tunnel’. Da quando mi ha sospeso Cencetti la mia vita si è fermata ed ora voglio riprenderla in mano; finalmente sono una donna a cui è stata restituita la dignità che avevano calpestato».

Quindi tornerà all’ospedale e all’Università?

«Farò subito richiesta affinchè ciò avvenga. Ma voglio che sia chiaro che la mia unica colpa è stata quella di essere ambiziosa e fiera per aver donato alla città una cardiologia d’eccellenza. Ho rischiato di essere pure radiata dall’ordine dei medici ma la forza non mi ha mai abbandonato, nonostante abbia temuto di perdere veramente tutto, viste le somme chieste dalle parti civili. E’ molto difficile difendere un innocente perché se va male, perde tutto. Mi avevano messo pure nel computer il virus troy per controllarmi, come fanno coi mafiosi o coi terroristi; sono stata trattata come il peggior criminale, come la figura mostruosa che ha sporcato l’immagine dell’ospedale, dell’università e della città. Adesso basta».

Da domani cosa cambierà?

«Tutto. Sono passata dalle stelle alle stalle in un attimo e continuerò a chiedermi a chi ho pestato i piedi per giustificare tanto accanimento. Sperimentazioni? Ma quali? Sta venendo fuori che sono tutte legali. Tutto si sta smontando, quindi di cosa stiamo parlando? La stampa deve anche servire per far capire alle persone che la cardiologia, quando ero direttore, non ha ucciso nessuno».

Potrà mai dimenticare?

«Sì, lo sto già facendo; sarò ingenua ma non ho desiderio di vendetta. Sono solo una persona felice che ha riconquistato la propria immagine. Pure il mio bassotto è felice».

Qual è la prima cosa che farà domani?

Rifarò il giro tra i soliti posti dove la gente mi ha compianto per anni e dove nessuno si azzardava più a chiamarmi dottoressa. Un mese fa un automobilista si è fermato solo per chiedermi come mai non fossi in carcere. Ecco, spero che questo non accada più. Oggi sono tornata la professoressa Maria Grazia Modena e voglio riconquistare tutto quello che ho perso».

Come festeggerà?

«Con mio marito, il mio bassotto, una buona torta al cioccolato e lambrusco. Finalmente questo sarà il primo vero Natale dopo tanto tempo. Ma per stasera questa vittoria deve restare mia. Devo assaporarla, chiudendo il resto del mondo fuori».