Clandestini occupano una casa: "Da mesi c’era un via e vai continuo"

La polizia sgombera gruppo di senzatetto. La gente: "Abbiamo paura"

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Modena, 27 aprile 2017 - <Siamo terrorizzati dalla situazione che si è venuta a creare. Quando viene la sera ci barrichiamo in casa difesi da inferriate alle finestre, porte blindate e allarmi. Se ne sentono davvero troppe. Ma non scriva il nome sul giornale: quelli che le forze dell’ordine hanno scacciato, tra pochi giorni saranno già tranquillamente tornati. E noi abbiamo paura di ritorsioni...». È l’inquietante leitmotiv ripetuto da numerosi residenti in via Edoardo di Capua e strade limitrofe, dove «quelli» - cinque marocchini e un tunisino - nei giorni scorsi hanno occupato un edificio disabitato composto da due ampi appartamenti. Ad accorgersi dell’intrusione è stato lo stesso proprietario. Lunedì aveva chiamato la polizia dopo aver notato ‘indizi di intrusione’. E infatti gli agenti avevano sorpreso e denunciato uno straniero. Per controllare la situazione, martedì alle 2 di notte l’uomo ha fatto un nuovo sopralluogo che lo ha spinto a chiedere l’immediato intervento della polizia. Sul posto sono giunte tre pattuglie che hanno bloccato le uscite. Nelle comode stanze avevano trovato alloggio gli stranieri, che vi avevano addirittura trasferito indumenti ed effetti personali. Sono stati tutti identificati e denunciati per invasione di edificio. Due erano già stati colpiti dal provvedimento di espulsione, altri due lo sono stati in questa occasione. Non è chiaro se a spaccare la grossa catena che chiudeva il cancello siano stati loro o magari qualcun altro passato prima nella casa, che si trova in un tranquillo quartiere a due passi dalla via Emilia. Certo è che la serratura della porta è stata forzata. E a nulla è servito il cartello con la scritta ‘Area videosorvegliata’.

«Da tempo ho notato un preoccupante viavai dall’edificio - denuncia un anziano presente nei paraggi -. Le racconto tutto ma non scriva il mio nome: abito nella zona e non voglio poi che mi vengano a cercare». Spiega di conoscere bene la casa «perchè vi ho abitato fino all’adolescenza», di aver «visto diverse volte stranieri entrare anche in pieno giorno. Ma a Modena ce ne sono ormai tanti che è quasi naturale che entrino nelle case disabitate. Paura? Se ne ha qui, come in tutta la città». E prima di allontanarsi si raccomanda ancora una volta di non scrivere il suo nome e non mettere la fotografia. Sulla stessa linea diversi residenti che incontriamo nel quartiere. Come, ad esempio, una vicina alla casa occupata: «Non è certo una situazione nuova per chi abita qui. Da mesi c’era un continuo ricambio di persone nell’edificio: gente che si vedeva poche volte e poi mai più, sostituita da altri. Tutti nordafricani. Nessuno può sapere se chi è passato era un disperato o qualcuno che aveva bisogno di un appoggio per il suo malaffare, come il marocchino arrestato a Torino perchè ritenuto uno jihadista. Certo è che non siamo certo tranquilli, di notte ma anche di giorno». «Ho una figlia di 10 anni e sono io stessa a portarla ovunque per timore che le succeda qualcosa», aggiunge Svetlana Klimova. Ci tiene a specificare di essere «una straniera perfettamente integrata». Ripete diverse volte la parola «paura». Ad esempio, quando parla di sicurezza per lei e la sua famiglia. «Addirittura sono preoccupata quando in pieno giorno apro le finestre di casa - sottolinea -: i furti sono un assedio per tutti i modenesi». E proprio di un furto parla Daniela Fedel: «Hanno svaligiato la casa della mia vicina, alle sei di sera. Io ho l’allarme per stare tranquilla, ma basta uscire di casa un minuto per vedersela saccheggiata. La situazione è davvero preoccupante».