Neonata morta in sala parto, sei indagati per omicidio colposo

Sassuolo, ieri l’addio alla piccola Aurora. La bara bianca sorretta dal padre

Il padre Gavril sorregge la piccola bara bianca che è poi stata seppellita nel ‘campo dei fanciulli’

Il padre Gavril sorregge la piccola bara bianca che è poi stata seppellita nel ‘campo dei fanciulli’

Sassuolo (Modena), 23 settembre 2017 - «Preghiamo perché i genitori, prima pervasi da speranza e da sogni e ora provati dall’amarezza e dal veleno, possano tornare a credere nella vita». Nelle parole di don Francesco Saccani, parroco della chiesa di Braida, c’è tutta la tragedia di una famiglia distrutta dalla perdita della piccola Aurora, la bimba morta durante il parto all’ospedale di Sassuolo dieci giorni fa. Erano un centinaio le persone che ieri mattina hanno partecipato al funerale e si sono strette attorno a mamma Giovanna e a papà Gavril. Testimoniando vicinanza e, per quello che è possibile, conforto. La 22enne ha assistito a tutta la funzione sorretta e abbracciata dalla madre. La piccola era custodita in una minuscola bara bianca portata in braccio dal padre, che con un gesto dolce e straziante al termine delle esequie l’ha posata sul carro funebre diretto al cimitero nuovo. Niente applausi consolatori, niente canti, solo preghiere e silenzioso sgomento. Il corpicino della bimba che se ne è andata prima di vedere il mondo ha trovato posto nel ‘campo dei fanciulli’: parenti e amici hanno voluto dare l’estremo addio ad Aurora gettando un pugno di terra ciascuno sulla bara nella fossa dove è stata seppellita.

Novità intanto sul fronte delle indagini: sono sei gli indagati dalla procura di Modena per la morte della bimba durante il parto in ospedale. Si tratta di un’operatrice sanitaria, due ostetriche e tre medici. L’accusa è di omicidio colposo, un atto dovuto dopo quello che è successo. L’autopsia è stata fatta martedì scorso, il responso è previsto fra 3 mesi circa. Gli inquirenti dovranno capire cosa è esattamente successo in quei terribili minuti di quel mercoledì sera. La famiglia sostiene che sarebbe stato necessario programmare il cesareo, considerando che «c’era anche scritto che la bambina che doveva nascere era piuttosto robusta e che la mamma era piccolina, 22 anni, un metro e 48».

In sala parto la situazione a un certo punto è precipitata: sempre secondo la ricostruzione della famiglia, gli operatori hanno utilizzato la ventosa, ma non sono riusciti a estrarre del tutto la bambina rimasta incastrata con una spalla se non dopo l’intervento della primaria che ha praticato l’episiotomia, il taglio per aumentare la dilatazione. La bimba però nel frattempo era morta per asfissia.