Neonato morto a Sassuolo, la famiglia: "Vogliamo giustizia"

Cesareo d'urgenza ma Adam non ce la fa. Lo zio: "Diteci perché è morto, mia sorella rimandata a casa più volte con forti dolori"

La donna prima del parto

La donna prima del parto

Modena, 18 giugno 2016 - SI È AFFACCIATO sul mondo per qualche minuto, ma poi non ce l’ha fatta il piccolo Adam, morto all’ospedale di Sassuolo ieri mattina subito dopo un parto tormentato. «Vogliamo capire cosa è successo – dice sconsolato il fratello della mamma, Daniele Di Perna – ci rivolgeremo a dei legali perché è inaccettabile nel 2016 morire così».

La mamma, Tania Di Perna, sassolese residente a Castellarano, 38 anni, alla sua quarta gravidanza, è ricoverata in ospedale, ma è in buone condizioni. Affranto anche il papà, Asdin Amarda, di origini marocchine, ma di cittadinanza italiana. In lacrime i figli, una ragazza di 18 anni, e gli altri due più piccoli di 8 e di 4 anni.

«Era stata ricoverata in ospedale – racconta il fratello Daniele – perché ormai era al limite. Ci hanno detto che avrebbero dovuto fare il taglio cesareo perché c’erano delle complicazioni. Il bimbo è nato, ma dopo qualche minuto ci hanno chiamato per dirci che era morto perché sarebbe affogato ingurgitando sangue dopo il distacco della placenta».

LA TRAGEDIA, come conferma lo stesso ospedale di Sassuolo, è avvenuta alle 6.50 nel reparto di Ostetrica e Ginecologia. «La gravidanza della madre – spiegano dal nosocomio – si era svolta in modo regolare pur presentando alcune complicanze legate alla sua salute». Il 25 maggio per esempio la donna era stata ricoverata dopo un accesso in pronto soccorso «per problemi pressori», di ipertensione.

Tania va avanti fino a quando giovedì viene ricoverata con forti dolori che fanno presagire il parto imminente: aveva superato infatti da tre giorni il nono mese. Nell’ultima settimana tra l’altro si era presentata diverse volte in ospedale, sempre per le stesse fitte. Visitata dai sanitari, era stata rimandata a casa perché non c’erano le condizioni per il parto. Su questo l’ospedale sostiene che «la donna si era rivolta alla struttura sanitaria nei giorni precedenti al tragico evento per controlli di routine previsti per l’epoca gestazionale».

Ieri invece subito dopo il ricovero, la situazione è precipitata: i medici hanno deciso di sottoporre Tania a un taglio cesareo d’urgenza. Alle sette meno dieci, il bambino è nato ma presentava già gravi complicazioni. «Tutte le manovre di rianimazione – spiegano dal nosocomio – messe in atto dai sanitari sono risultate vane». Dopo 25 minuti dalla nascita, i sanitari non hanno potuto che constatare il decesso del neonato.

DALL’OSPEDALE commentano l’evento tragico «che colpisce e addolora profondamente tutto il personale, che partecipa al dolore dei familiari. Abbiamo immediatamente attivato una valutazione del percorso clinico-assistenziale e, dalle prime ricostruzioni, risulta che siano state messe in atto tutte le procedure previste dal caso». La famiglia però vuole denunciare: «Vogliamo sapere la verità su cosa è successo accertando eventuali le responsabilità».

Proprio nei giorni scorsi, martedì, si era consumata un’altra tragedia simile all’ospedale Magati di Scandiano dove una bimba era nata morta. Mentre a Sassuolo l’ultimo decesso di un bimbo era avvenuto a luglio dell’anno scorso.