Ngapeth pirata della strada, Catia Pedrini: "Giusto sospenderlo, ma ora va aiutato"

La presidente del Modena Volley dopo che il giocatore si è costituito: «Il mio primo pensiero va ai feriti»

Catia Pedrini, presidente Modena Volley

Catia Pedrini, presidente Modena Volley

Modena, 11 novembre 2015 - Catia Pedrini ieri pomeriggio, al termine di una giornata convulsa, è partita insieme alla squadra alla volta di Monza dove stasera la Dhl senza Ngapeth, sospeso dal club, giocherà una gara di campionato.

Presidente, quale è il suo stato d’animo?

«Sono distrutta. Ma il mio primo pensiero è rivolto alle persone coinvolte in questo incidente e alle loro famiglie. Hanno il nostro sostegno»

Avete sospeso Ngapeth. Il minimo che potesse succedere

«Il fatto che si sia assunto le proprie responsabilità è un elemento fondamentale per la nostra società, perchè coerente con i valori che sono alla base della squadra e dello sport. Per questo è stato giusto fermarlo. Io sono dell’idea che bisogna allungare la mano a chi ha bisogno».

Lei avrà parlato con Ngapeth

«E’ consapevole di aver fatto una cosa grave. Sono passaggi nella vita che possono influire sul cambiamento di una persone».

In effetti Earvin non deve cambiare come atleta ma come uomo. E tanto

«Mi auguro che questa sia l’ultima di una serie. E spero che il ragazzo comprenda che la vita è una cosa seria. La sua e quella degli altri».

Ngapeth dopo l’incidente era partito per la Francia e vi ha informato dell’accaduto solo domenica. In grave ritardo

«Aveva ricevuto un permesso dalla società per recarsi dal figlio che compiva due anni, ma soprattutto è ricoverato in ospedale per la rottura del femore. Ha trascorso due giorni sotto choc, senza dormire. Al suo ritorno domenica, ha informato Sartoretti dicendo di volersi costituire spontaneamente e non sotto la pressione di una indagine».

La squadra come ha reagito?

«Siamo molto provati. E’ come se avessimo preso delle botte. Tutti abbiamo ricevuto messaggi di affetto. E’ una vicenda complessa con tre persone che non c’entrano niente e che coinvolge tutti. La società, la città di Modena».

Voi, lo sponsor, avete pensato anche di chiudere definitivamente con il giocatore?

«Potevamo scaricarlo, ma abbiamo deciso di non farlo. Tutti sentiamo il dovere di provare ad aiutare questo ragazzo».

Come reagirà la vostra gente che considera Ngpateh un idolo? Non sarà più come prima

«Non so cosa pensare. Spero che questo evento dai contorni drammatici ci dia una possibilità di crescita per diventare tutti un po’ meglio».