Modena, costretta a prostituirsi con un rito voodoo. Due arresti

Nella trappola era finita una giovane nigeriana, che aveva pagato 30.000 euro per venire in italia

Due prostitute nigeriane (Foto Newpress)

Due prostitute nigeriane (Foto Newpress)

Modena, 21 novembre 2017 - La promessa di un lavoro in Italia e poi la prostituzione sui marciapiedi della nostra città, con il ricatto dei riti voodoo. Questa la storia di una nigeriana di ventun anni, che ha portato all’arresto di due persone, da parte della squadra mobile della polizia di Stato, per sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

In manette sono finiti la madame, di 28 anni, e anche un modenese 63enne. La prima si trova in carcere con entrambe le accuse a suo carico. Il secondo, invece, risulta indagato per sfruttamento della prostituzione ed è ora ai domiciliari: faceva da ‘tassista’ della giovane, in cambio di prestazioni sessuali gratuite e soldi.

Secondo le indagini coordinate dal pm modenese Marco Imperato e svolte sul campo dal vice questore aggiunto Marcello Castello, la giovane avrebbe pagato 30mila euro per venire in Italia e come rito voodoo sarebbe stata costretta a mangiare fegato crudo di gallina.

"Perché vuoi lavorare? Meglio se spacci". Ecco come il crimine arruola i migranti

A fronte delle violenze fisiche subire una volta in Italia e dell’obbligo a prostituirsi, la giovane ha sporto denuncia e così sono scattate le manette.

La 21enne sarebbe arrivata in Italia dalla Libia, accolta come minorenne (perché ciò avrebbe dichiarato), sarebbe poi fuggita in treno verso il Nord Italia, sempre sotto il costante controllo della madame, con la quale era in contatto anche a fronte della paura legata al rito voodoo.