Uccide ed evira il compagno: “Anche lui era contaminato” / FOTO

Le parole folli dell’ex badante Verona Popescu davanti agli inquirenti dopo l’omicidio avvenuto in via Mar Adriatico

A sinistra Claudio Palladino, a destra Verona Popescu

A sinistra Claudio Palladino, a destra Verona Popescu

Modena, 24 giugno 2017 - Un racconto a larghi tratti folle, di “macchie e segni sulla palle” in realtà inesistenti e ‘dovuti’ alla “contaminazione dell’acqua e dell’aria”. Ma anche di manie persecutorie dove la figura del compagno ucciso, Claudio Palladino, 63 anni, rientrava. È quanto emerge dalle dichiarazioni rese dalla 50enne Verona Popescu, arrestata per omicidio volontario aggravato e sentita dagli inquirenti in questura dopo il delitto avvenuto venerdì all’alba in via Mare Adriatico, prima periferia.

L’ex badante rumena ha ucciso l’uomo, quadro nell’azienda Manitou di Castelfranco, colpendolo con otto coltellate per poi evirarlo. Solo dopo un’ora ha telefonato al 113 confessando l’accaduto.

Una volta davanti al pm Lucia De Santis e alla squadra mobile della polizia di Stato di Modena, la donna ha svelato un quadro lucido sulla dinamica dei fatti, confermato dai primi accertamenti eseguiti dalla scientifica nell’abitazione al terzo piano dove i due vivevano da anni.

Ma per quel che riguarda il movente, le parole della donna sono state caratterizzate da quella che risulterebbe una confusione mentale a tratti totale. Verona Popescu avrebbe ad esempio chiesto agli agenti giunti sul posto di esaminare i genitali dell’uomo, dicendo che era certa fossero a loro volta ‘contaminati’. Quasi per giustificare quanto appena compiuto.

Ha lasciato intendere di vedere il compagno come un ‘nemico’ sempre per motivi che non hanno a che fare con la realtà. Contestualmente avrebbe più volte ribadito che Palladino era l’amore della sua vita, che, però, l’uomo non la capiva ‘riducendo’ il suo malessere fisico (le inesistenti macchie sulla pelle) a manie persecutorie.

Ora spetterà proprio agli inquirenti stabilire se la donna nella sua follia stia dicendo il ‘vero’ oppure se il quadro allucinato e farneticante possa essere stato orchestrato dalla 50enne per nascondere altre realtà, altri moventi.

Lunedì l’ex badante affronterà l’interrogatorio di garanzia, momento importante perché non più in una fase viva dello stato di choc che la donna ha evidenziato dalle ore immediatamente successive all’omicidio. Sempre lunedì sarà conferito l’incarico per l’autopsia sul corpo del 63enne, che dovrebbe iniziare, e concludesi, entro la giornata di martedì alla medicina legale del Policlinico.

Nuovi dettagli emergono infine sulla dinamica di quanto avvenuto venerdì in via Mar Mediterraneo: la donna si sarebbe svegliata verso le quattro per preparare la colazione. Intorno alle cinque avrebbe versato del liquido oleoso (forse proprio olio) sul volto di Palladino che stava dormendo. Da lì sarebbe nato un litigio, con Verona Popescu armata del coltello da cucina e prossima a ferire a morte, ed evirare, il compagno.