Fanano, sindaco pattina sul lago. Ora rischia una multa

Scivolare sugli specchi d’acqua protetti è vietato

Il lago Santo di Pievepelago ghiacciato e innevato (Pasquesi)

Il lago Santo di Pievepelago ghiacciato e innevato (Pasquesi)

Modena, 2 febbraio 2017 - Netto rialzo termico in Appennino, dopo un mese di temperature rigide e continuativamente sotto zero in quota. Ora, dai meno 15 gradi, si è passati in breve tempo a temperature positive, sino ai più 10 di ‘minima’ ieri nella media montagna.

Per oggi previste piogge a valle e neve solo in quota. Una situazione che può creare problemi alla stabilità del manto ghiacciato e innevato che ricopre i laghi dell’Appennino modenese. Panorami suggestivi che attirano varie persone, che a volte provano ad attraversarli pattinandovi o sciandovi sopra, rischiando però gravi conseguenze personali o ambientali. Tra questi, anche il sindaco di Fanano Stefano Muzzarelli, che nelle scorse settimane aveva giocato a hockey sul lago Pratignano ghiacciato, mettendo anche un filmato sulla sua pagina Facebook.

Dopo la pattinata del sindaco, il Parco del Frignano, con motivazioni appunto di sicurezza e di salvaguardia ambientale delle zone protette, temendo il rischio emulazione ha confermato i divieti ricordando le sanzioni amministrative.

Pare che la multa sia in arrivo anche a Muzzarelli. «L’ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale – dicono i responsabili – ricorda e conferma il divieto di pattinare sui laghetti ricompresi nei Parchi, in particolare in quelli sottoposti a ‘protezione integrale’ (come il Pratignano di Fanano), il cui accesso è consentito solo per scopi scientifici e didattici previa autorizzazione dello stesso Ente Parchi. Queste sono zone – viene precisato– che tutelano particolari ambienti naturali e habitat di pregio, con presenza di specie floristiche molto rare e delicate, che potrebbero essere messe seriamente a rischio da intrusioni antropiche non controllate, anche in condizioni invernali di riposo vegetativo o di gelo come in questi giorni».

Insomma, pattinare in certi laghi è vietato in quanto protetti: «Non pensavo che pattinare sulla superficie fosse un’intrusione nel lago Pratignano – spiega Muzzarelli che di fatto ha infranto una regola del parco – Voglio comunque dire che la mia è stata un’imprudenza, avevo visto che il ghiaccio era spesso almeno 50 centimetri e mi sono sentito sicuro, ma non fate come me, può essere pericoloso».

Anche gli altri laghi del crinale presenti nelle zone del Parco a ‘protezione ambientale’ o ‘generale’ (lago Santo, lago Baccio e altri) liberamente accessibili ai visitatori possono essere molto pericolosi per praticare il pattinaggio su superfici ghiacciate ‘non testate’ e che potrebbero cedere improvvisamente aprendosi su fondali gelidi e melmosi. «Ciò vale anche per l’accesso e la fruizione delle parti ghiacciate della Riserva naturale della Cassa di espansione del fiume Secchia, anch’essa in capo alla gestione dell’Ente Parchi Emilia Centrale», spiega l’Ente Parco.

In passato non mancarono incidenti gravi, tanto che il nome di ‘Santo’ attribuito al lago sul crinale di Pievepelago discende dalle benedizioni delle acque, dopo che alcune persone morirono annegate a causa della rottura del ghiaccio superficiale. In un caso si parla di cacciatori sprofondati nelle acque ghiacciate mentre scuoiavano animali, un altro episodio (più romantico e ‘turistico’) della tradizione vuole che il ghiaccio abbia inghiottito due innamorati abbracciati al centro del algo, un po’ come ‘La canzone di Marinella’ di De André.