Pierotti, cappellai da cinque generazioni

Pavullo, l’attività resiste dai primi del Novecento. «Boom di richieste anche tra i giovani»

Da sinistra Gabriel, 28 anni, insieme al padre Roberto col quale gestisce il negozio

Da sinistra Gabriel, 28 anni, insieme al padre Roberto col quale gestisce il negozio

Pavullo (Modena), 3 dicembre 2016 - La ricetta è sempre la stessa, che si tramanda di padre in figlio da ben cinque generazioni. Ed è quella di saper unire abilmente assortimento e serietà. Ma oggi, in più di allora, c’è quel tocco ‘social’ di innovazione, fatto di selfie con i clienti e video condivisi su Facebook, che soltanto un giovane carico di passione può imprimere. È anche grazie a questo mix che mescola tradizione e novità che ancora oggi la cappelleria storica Pierotti resiste a Pavullo, in via Giardini 33, una delle poche a sopravvivere nell’intera provincia. A dare inizio all’attività nei primi anni del Novecento, trasferendosi dalla Garfagnana nella cittadina del Frignano, fu Emanuele Pierotti, trisnonno del giovane Gabriel Pierotti, 28 anni, che dopo diploma e laurea ha scelto di continuare a tempo pieno l’attività della famiglia, lavorando in negozio insieme al padre Roberto e nel banco al mercato, la sua passione. E con Gabriel, dopo il bisnonno Aristide, il nonno Ezio e il padre Roberto che lavora con lui, la cappelleria ha raggiunto la quinta generazione. «L’attività ha acquistato notevole notorietà quando subentrò mio nonno Ezio nel dopoguerra – racconta Gabriel con orgoglio mentre serve una cliente –. Lavorava sia in negozio sia nei mercati. Erano gli anni del boom economico, e tutti volevano un cappello. Era una tradizione».

Da allora le cose sono cambiate, ma il cappello sembra rimasta una moda. «Il nostro cliente tipo – spiega Gabriel –, è il signore dai 50 in su, che si porta dietro la tradizione di una volta e cerca il cappello classico, modello ‘Borsalino’. Ma da qualche anno la moda del cappello è arrivata anche nei giovani, uomini e donne. Entrano in negozio – continua il giovane negoziante –, e chiedono un cappello per uscire la sera o per un matrimonio. E tra le ragazze impazza la bombetta». Giovani e meno giovani, quindi, in bottega sembrano andare proprio tutti. «Mio padre – racconta Roberto Pierotti –, ci ha insegnato a unire assortimento e serietà. E così continuiamo a fare anche oggi, cercando di trattare il cliente nel modo migliore possibile. Ne abbiamo alcuni che si servono da noi da oltre 70 anni. Gabriel ha imparato seguendo al mercato me e suo nonno fin da quando era bambino. Era affascinato da quell’atmosfera». La stessa che oggi Gabriel cerca di riprodurre nel banco dei mercati e alle fiere, mettendoci estro e creatività. «La vendita al mercato è la più bella – racconta il giovane Pierotti –. Cerco di ricreare le situazioni dei vecchi mercati, richiamando i clienti col megafono. Ne escono piccolo show, che diventano video da condividere sulle pagine social del negozio». Poi naturalmente ci sono i selfie, scattati insieme ai clienti con il cappello appena comprato.