Vigile e benzinaio confessano: "Pronti a risarcire il Comune"

Arrestati per aver rubato carburante, i due accusati di Pievepelago al gip hanno detto: «Ripagheremo il doppio del danno»

Un filmato che mostra il vigile Vinicio Galli mentre scarica alcune taniche

Un filmato che mostra il vigile Vinicio Galli mentre scarica alcune taniche

Pievepelago (Modena), 30 settembre 2016 - Davanti al Gip, accompagnati dai loro legali, l’agente Vinicio Galli e il benzinaio Renzo Corbelli hanno ammesso le loro responsabilità. E si son detti pronti a risarcire il danno da circa 3mila euro procurato alle casse comunali di Riolunato e a quelle dell’Unione del Frignano, pagando di tasca propria circa il doppio di quanto avrebbero sottratto in benzina.

In sintesi, è quanto hanno riferito ieri i due indagati – che secondo gli inquirenti avrebbero rubato e rivenduto il carburante della cisterna comunale per 4 mesi – al giudice Andrea Romito nel corso dell’interrogatorio di garanzia, durato una quarantina di minuti. Circostanza nella quale i difensori, gli avvocati Alessia Gonzo per Corbelli e Roberto Bortolotti per Galli, hanno anche chiesto un alleggerimento delle misure cautelari applicate finora ai due indagati, entrambi agli arresti domiciliari. E il gip si è riservato, per poter prima valutare le loro posizioni.

Le indagini precedenti, svolte dai carabinieri di Pavullo, hanno fatto emergere un modus operandi abbastanza preciso e ripetitivo dei due accusati. Da una parte l’agente del Corpo unico frignanese, accusato ora di peculato, che secondo gli inquirenti pensava a sottrarre la benzina dalla cisterna di Riolunato utilizzando alcune taniche. Poi, in divisa e con l’auto di servizio, portava il carburante al distributore di Pievepelago gestito da Corbelli (per lui l’accusa è di furto aggravato e ricettazione, ndr), che a sua volta lo rivendeva.

Fu l’ex comandate della municipale Marullo a segnalare alcune anomalie nel comportamento dell’agente Galli, e da lì iniziarono le indagini dell’Arma. Sviluppatesi poi con un monitoraggio costante dei suoi movimenti tramite tabulati telefonici, filmati, fotografie, pedinamenti e sistemi di geolocalizzazione.

In più, il benzinaio è anche accusato di aver emesso ricevute per l’erogazione di carburante all’auto di servizio del vigile urbano. ‘Pieni’ solo fittizi, secondo l’accusa. Che avrebbero dato all’agente la possibilità di chiedere al Corpo unico rimborsi per spese di benzina mai effettuate.

 v.g.