Le consegne di Amazon mandano in tilt le poste

L’ira della Cgil: «Pronti a un nuovo sciopero»

Un portalettere

Un portalettere

Modena, 21 dicembre 2016 - La corrispondenza ha ripreso ad ammassarsi nei centri di distribuzione postale dell’Emilia-Romagna, compresa la nostra città: il sistema delle consegne a singhiozzo, un giorno sì e uno no, continua a ingolfare i recapiti; lettere e pacchi non partono. «In molti centri si accumulano giacenze», la media delle raccomandate «supera di gran lunga» quella prevista; «le ferie vengono negate in modo arbitrario, il servizio lascia a desiderare, con aumento dello stress degli addetti e calo della qualità del servizio». A elencare come e perché il sistema della consegna a giorni alterni continua a fare cilecca sono le sigle dei sindacati dei lavoratori postali di Cgil, Cisl e Cisal (Slp, Slp, Failp), le stesse che hanno indetto lo sciopero del 4 novembre seguito dal blocco degli straordinari dall’8 dicembre al 9 gennaio. «Il quadro presenta ulteriori criticità anche a causa del massiccio arrivo dei pacchi Amazon, commessa importante dalla quale potrebbe derivare lo sviluppo ed il sostentamento del settore, che senza strumenti e risorse rischia di vanificare lo sforzo dei lavoratori».

Il sindacato per portare un esempio concreto, e negativo, porta proprio il caso della nostra città: «A ridosso delle feste natalizie i problemi si stanno amplificando, i centri di recapito sono letteralmente imballati di pacchi da consegnare», segnala la Slc parlando della situazione in provincia. La Slc-Cgil aveva scritto al prefetto e ai sindaci per avvertire dei possibili ‘effetti negativi’ del recapito a giorni alterni che poco a poco avrebbe toccato tutti i 47 Comuni del territorio. E aveva chiesto di mantenere per Modena il recapito cinque giorni la settimana, come previsto per le aree metropolitane dove Poste intende potenziare la rete di recapito. Modena, secondo il sindacato, «meriterebbe questo ‘trattamento’ avendo poco più di 700mila abitanti e 67mila imprese. Ma per adesso questo vale solo per Bologna e così – dice Totò D’Alessandro (Slc) – oggi nei centri di recapito modenesi la corrispondenza si accumula nonostante l’impegno dei portalettere» e «c’e’ una percentuale altissima di oggetti a firma non recapitati» che costringe il cliente a recarsi negli uffici a recuperare la sua spedizione. Un disastro prevedibile».

Il piano di riorganizzazione del recapito, «oltre a decimare decine di posti di lavoro nella nostra provincia, aggravando le condizioni dei portalettere rimasti, ha peggiorato eccessivamente il servizio ai cittadini e alle aziende», segnala D’Alessandro ribadendo che ora «una delle commesse più importanti, la consegna dei pacchi per Amazon, rischia di diventare un boomerang. Gli uffici sono imballati di pacchi». Ai problemi del recapito si aggiungono poi «la carenza degli addetti negli uffici postali e le pressioni indebite che subiscono i lavoratori da taluni responsabili aziendali. Siamo al paradosso che per non incorrere nelle ire di qualche dirigente sono gli stessi direttori degli uffici postali e i lavoratori a comprare i prodotti postali». Confermano Slc-Slp e Failp: anche nel mercato privati «i lavoratori sono allo stremo, gli uffici fanno fatica a restare aperti». La situazione è tale che o si cambia o serve un altro sciopero, avverte D’Alessandro.