Modena, acido contro il primario. L'aggressore condannato a 8 anni

Il 60enne tecnico dell'Ausl Albicini agì per motivi passionali

Stefano Tondi (FotoFiocchi)

Stefano Tondi (FotoFiocchi)

Modena, 19 ottobre - Daniele Albicini, 60enne tecnico della Ausl di Sassuolo, è stato condannato questa mattina in tribunale a Modena a otto anni, con il rito abbreviato, per l’aggressione con la soda caustica commessa ai danni di Stefano Tondi, direttore del reparto di Cardiologia all’ospedale di Baggiovara, centrato da un getto della sostanza corrosiva ‘spruzzata’, da Albicini, con una normale pistola ad acqua, direttamente negli occhi del medico, davanti all’abitazione di quest’ultimo a Vignola, il dieci novembre dello scorso anno.

Nel corso dell’aggressione rimase ferito anche il figlio di Tondi, 19enne. Il giudice Barbara Malavasi ha stabilito anche una provvisionale di 90mila euro per Tondi, 5mila euro per il figlio è 15mila per l’Azienda ospedaliero Universitaria del Policlinico.

La pubblica accusa, in aula c’era il procuratore capo Lucia Musti (che si è occupata del fascicolo insieme al pm Enrico Stefani, ora al tribunale di Venezia), aveva chiesto una condanna ad otto anni ed otto mesi per lesioni gravissime. Albicini, come è emerso nel corso del lavoro svolto dai carabinieri di Modena del colonnello Domenico Cristaldi, comandante del reparto operativo, ha agito per motivi passionali, ovvero per la relazione che la sua ex compagna ha intessuto proprio con Tondi.

Finito agli arresti domiciliari, dopo essere stato portato in carcere in un primo momento, Albicini è tornato dietro alle sbarre l’estate scorsa per aver inviato alla donna un libro di Fabio Volo (‘È una vita che ti aspetto’) mentre si trovava appunto nel regime dei domiciliari. Ad incastrare il 60enne era stata la prova del Dna: i carabinieri erano riusciti ad isolare delle tracce dal bastone che l’uomo si era portato dietro la sera dell’aggressione, raffrontandole poi a quelle rilevate dalle tazzine e dai bicchieri utilizzati sempre da Albicini nella mensa al lavoro. Inoltre la sua vettura era stata ‘immortalata’ da un autovelox dopo aver spruzzato la soda caustica. 

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